(AGI) - Washington, 17 giu. - Barack Obama, nel momento in cui le relazioni tra Washington e Riad hanno toccato il punto piu' basso dall'allenza protezione/in cambio greggio siglata tra Franlkin D. Rosseverlt e re Abdul Aziz nel 1945, tenta di ricurire i rapporti. E per farlo ha accolto alla Casa Bianca con piu' che tutti gli onori ed i riguardi che il porotocollo gli riserverebbe il nuovo uomo forte della monarchia saudita ( dove i protagonisti finora erano minimo settantenni): il principe Mohammed bin Salman, solo 30 anni, vice erede al trono (formalmente secondo in linea di successione al trono), ma soprattuto figlio prediletto dell'attuale re Salman e non solo ministro della Difesa ma architetto della riforma economica saudita 'Vision 2030'. A conferma del rispetto irrituale dato a bin Salman la Casa Bianca ha sottolineato che il principe e' stato ricevuto nello Studio Ovale, un privilegio riservato solo ai capi di Stato.
Salman ha anche incontrato tutti i vertici Usa dal direttore della Cia John Brennan al segretario di Stato John Kerry, il ministro del Tesoro, Jack Lew e i leader del Congresso.
La Casa Bianca, che non ha fornito particolare sull'incontro, ha sottolineato "il desiderio degli Stati Uniti di essere un partner chiave nell'aiutare l'Arabia Saudita ad attuare il suo ambizioso piano di riforma economica", incentrato sulla progressiva riduzione della dipendenza dell'economia dal petrolio.
A dividere i due storici alleati ce' l'intesa sul nucleare iraniano (Paese non arabo e patria dell'Islam sciita) considerato il nemico numero 1 da Riad (paese arabo e culla del wahabismo, l'interpretazione piu' intransigente dell'Islam sunnita) - elemento che ha avvicinato Riad a Tel Aviv - e la guerra iniziata il 26 marzo del 2015 da una colazione sunnita guidata da Riad in Yemen contro i ribelli sciiti Houthi, sostenuti da Teheran. (AGI)
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