Bologna - Un 'back office' per le imprese italiane che vogliono investire in Medio Oriente con la missione, dunque, di supportare nel quotidiano i vari passaggi legati all'internazionalizzazione risolvendo eventuali problemi e trovando aziende 'partner' sul territorio: questo l'obiettivo della Joint Italian Arab Chamber (Jiac) che annovera tra i propri 'azionisti' le Camere di commercio di 22 Paesi arabi. "E' il network delle Camere di Commercio - ha spiegato il presidente della Jiac, Cesare Trevisani anche vicepresidente del gruppo Trevi nel corso di un convegno a Bologna presso la sede di Confindustria Emilia Romagna sulle opportunita' di sviluppo commerciale nei Paesi Arabi - il nostro valore aggiunto. Noi possiamo aiutare le aziende, fare da 'back office' nel quotidiano alle imprese italiane che vogliono investire ed espandersi in questi Paesi".
La Camera nata circa un anno fa entra in campo e completa l'opera delle missioni internazionali delle istituzioni italiane legate, appunto, ad iniziative per supportare l'internazionalizzazione delle imprese nei mercati medio-orientali, del nord Africa e dei Paesi del Golfo. "I nostri maggiori azionisti da parte italiana - ha spiegato Trevisani - sono l'Ice, il ministero dello Sviluppo economico, la Cassa depositi e prestiti, Confindustria. Queste istituzioni sono state lo stimolo per la nascita della nostra Camera grazie ad una collaborazione a 360 gradi".
I mercati arabi, per l'Italia, rappresentano una grande opportunita' considerando che l'export in questi Paesi (seppur in costante crescita) rappresenta solo il 6 per cento del totale. "L'area e' estremamente interessante. Le potenzialita' sono alte - ha sottolineato il presidente della Jiac - e c'e' ancora molto spazio per le imprese italiane. Tutti i settori sono in sviluppo a cominciare dalle infrastrutture intese come tutta la filiera della logistica e dell'energia". I prodotti italiani sono "ben voluti" in questi mercati perche' oltre al richiamo esercitato dal 'made in Italy', i Paesi Arabi "invidiano la nostra filiera di piccole e medie imprese. L'altra faccia della medaglia - ha concluso Trevisani - e' che le pmi necessitano di assistenza per l'attivita' internazionale. Ed e' questo il compito della nostra Camera".