"Altro che rinuncia ad aumento, si chiama taglio. E se non si interviene sulla legge di stabilita', si ripetera' ogni anno fino al 2018"
"Sono 2,5 miliardi in meno rispetto a quanto stabilito nel Patto per la Salute, successivamente confermato nella Legge di stabilita' per il 2015. La verita' e' questa. Non si puo' ascoltare in silenzio chi sostiene che si sia trattato di una rinuncia ad un presunto aumento. Si tratta di un taglio orizzontale, e come tale va classificato". Questo il commento di Tonino Aceti, coordinatore del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva alle dichiarazioni rilasciate ieri da Chiamparino. "A questo si aggiunga anche che a sostenere la tesi del mancato aumento sono proprio le Regioni, cioe' le stesse che fino a qualche giorno fa si lamentavano di non poter garantire le prestazioni essenziali, cioe' i LEA"
"La cosa piu' grave, che nessuno ha avuto ancora il coraggio di dire", ha aggiunto Aceti, "e' che questo modus operandi potrebbe essere reiterato fino al 2018, e quindi diventare strutturale. E il meccanismo e' semplice: le Regioni devono recuperare 4 miliardi ogni anno fino al 2018, se non lo faranno il Governo puo' intervenire direttamente sulle risorse per il Fondo Sanitario Nazionale, e il rischio che le Regioni continuino a sacrificare la sanita' pubblica e' altissimo, come ci dimostra la scelta del 2015. E' necessario intervenire con urgenza e fattivamente sull'art. 1, comma 398 della legge di stabilita' 2015, per scardinare questo meccanismo perverso".
"Come se non bastasse, apprendiamo anche che c'e' gia' un consenso sul posticipo al 2016 alla revisione dei LEA, all'effettivo accesso alle innovazioni come il tanto sbandierato farmaco anti-epatite C, e piu' in generale al rilancio del Servizio Sanitario Pubblico e del diritto alla salute dei cittadini. Siamo impazienti di leggere le misure adottate dalle Regioni con la prossima Intesa del 31 marzo, per accertare se saranno ancora una volta tagliati servizi e prestazioni utili, o se invece, come auspichiamo, ci saranno interventi fattivi per ridurre duplicazioni, inefficienze, burocrazia, sprechi, clientele".
26 marzo 2015