Islamabad - Il Pakistan si prepara al suo primo censimento in 19 anni, il primo in cui verranno conteggiati a parte anche i transessuali, una comunita' storicamente riconosciuta ma spesso perseguitata nel Paese. Gli intervistati avranno infatti tre scelte per il genere; 1 per gli uomini, 2 per le donne, 3 per coloro che si dichiarano transessuali.
Sesta nazione piu' popolosa al mondo (oltre 200milioni di abitanti stimati), il Pakistan fa il censimento con 10 anni di ritardo rispetto ai termini previsti dalla Costituzione, in un clima di apprensione per le ripercussioni in termini di ripartizione del potere e dei fondi pubblici. Piu' di 300mila persone mobilitate, 55 milioni di schede stampate, un colossale sforzo per un Paese che ha una burocrazia poco attrezzata e anche corrotta.
I risultati avranno importanti conseguenze negli indicatori economici e sociali, che attualmente si calcolano in funzione di 134,7 milioni di abitanti, la popolazione registrata 19 anni fa.
A un anno dalle elezioni, le principali conseguenze saranno politiche. I cambiamenti demografici vanno a modificare le circoscrizioni elettorali, la divisione dei seggi tra le provincie e la distribuzione dei fondi attribuiti dal bilancio federale. Il censimento potrebbe per esempio far perdere vari seggi ala provincia del Punjab, roccaforte del partito al potere, la cui popolazione aumenta meno di quella del resto del Paese (in base all'ultimo censimento, il Punjab concentra il 46% della popolazione per cui ha il maggior numero dei seggi in Parlamento e si accaparra la parte piu' cospicua del fondi federali). Il censimento e' guardato a tal punto con sospetto dai politici che e' stata la Corte Costituzionale a imporsi: l'ufficio statistica era pronto da anni ma la classe politica ha dato 'luce verde' solo tre mesi fa.
La lingua e' considerata uno strumento essenziale per capire la composizione del crogiuolo nazionale: saranno pero' conteggiate solo 9 lingue (delle 70 stimate): completamente dimenticati i dialetti della regione Gilgity_Baltisan, dimenticato anche il Gujrati, parlato da alcuni migranti indiani musulmani. Il censimento dovrebbe fare un'istantanea sul numero di minoranze religiose, soprattutto quella cristiana e hindu. Al momento le stime sono approssimative e molto diverse: si passa dai 2 ai 10 milioni per i cristiani, al 2,5 milioni fino al 4,5 milioni per gli hindu'. I cittadini potranno dichiararsi musulmani, cristiani, hindu ed ahmadi, un branca dell'islam considerata eretica dallo Stato; oppure potranno dichiararsi membri di caste, cioe' membri delle famiglie indu' piu' emarginate. Non ci sono opzioni separate per sikh, parsi o Baha'i.
Le famiglie dovranno anche dichiarare quanti bagni hanno in casa (se ce l'hanno): un tema particolarmente 'sensibile' in un Paese in cui, secondo le Nazioni Unite, il 40% della popolazione defeca all'aria aperta, con gravissimi problemi sanitari, soprattutto per i bambini.
Il censimento offrira' anche due opzioni per la nazionalita': pakistana o straniera. Ma l'esercita conta di fare un conteggio parallelo, che sara piu' preciso soprattutto sulla questione dei rifugiati afghani nel Paese, accusati di tutto, dal terrorismo al traffico di droga. Molti temono infatti che gli afghani possano essere conteggiati come pakistani, facendo oscillare la composizione demografica a favore dei pashtun, con un vantaggio per i partiti politici dio riferimento.
Non sara' fatto alcun conteggio neppure dei sei milioni di pakistani che si ritiene lavorino all'estero; e non verra' raccolto nessun dato neppure sulle migrazioni interne, necessarie a valutare i movimento economici. Queste informazioni saranno oggetto di un'indagine conoscitiva su un ampio campione della popolazione, hanno fatto sapere le autorita'.