Pechino - Aung San Suu Kyi, leader de facto del Myanmar, e' volata in Cina nella sua prima missione all'estero dall'insediamento al governo della sua Lega nazionale per la democrazia, dopo la travolgente vittoria alle elezioni dello scorso novembre. Il premier cinese, Li Keqiang, incontrandola, ha espresso tutto l'apprezzamento di Pechino per la considerazione riservata alle relazioni con la Cina. "Il governo birmano e voi stessa date grande attenzione" e "lo apprezziamo". "I nostri due Paesi sono legati da montagne e fiumi", ha ricordato Li, ponendo l'accento sul tema dominante nei cinque giorni di Suu Kyi in Cina, la diga di Myitsone.
Il progetto faraonico da 3,6 miliardi di dollari in passato e' stato promosso con forza dalle autorita' cinesi e visto come esempio del dominio esercitato da Pechino sul vicino. Ma nel 2011, in seguito a proteste locali, il governo birmano, che si stava avviando a tornare nelle mani dei civili, blocco' il progetto della diga. Da allora, la Cina fa pressioni perche' venga ripreso. In cambio del via libera, la leader birmana cerchera' la cooperazione di Pechino nei colloqui con i gruppi armati che operano vicino al confine tra i due Paesi. "Al momento, sono in atto cambiamenti complessi nel mondo", ha notato Suu Kyi, auspicando che le relazioni tra i due Paesi possano "consolidarsi e svilupparsi ulteriormente".
Nei prossimi giorni, ci sara' anche il colloquio con il presidente cinese, Xi Jinping. La scelta di Pechino come destinazione del suo primo viaggio all'estero nella nuova veste di 'consigliere di Stato', una specie di super primo ministro, dice molto sulla priorita' assegnata alla Cina, che resta il piu' grande investitore straniero nel Paese, con investimenti per 15,4 miliardi di dollari, nonostante l'ascesa recente di compagnie occidentali dopo il ritorno al potere dei civili e l'avvicinamento agli Usa. (AGI)