Il Cairo - La nuova ondata di violenza cominciata giovedi' scorso a Juba, capitale del Sud Suda, ha gia' causato 10.000 sfollati. Lo riferisce l'Ufficio di coordinamento degli affari umanitari dell'Onu nel paese sul suo account Twitter. Intanto sono ancora in corso combattimenti molto intensi nella capitale, dove testimoni hanno segnalato la presenza di mezzi blindati e elicotteri, oltre a scambi di colpi di artiglieria pesante in diverse zone della citta'.
Sono migliaia le persone in fuga a cinque giorni dalla ripresa delle violenze tra le forze del presidente Salva Kiir e quelle del suo vice Riek Machar.
Ieri il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso preoccupazione per il degenerare della situazione in Sud Sudan dove solo da giovedi' si contano 269 morti. Su twitter il ministro ha denunciato che a "e' di nuovo guerra civile in Sud Sudan. L'Italia chiede di far tacere le armi (e' prevista una riunione d'emergenza del Consiglio di Sicurezza Onu in serata, ndr)". Il ministro rassicura che "l'Unita' di crisi (della Farnesina) e' in contatto con i nostri connazionali".
Il Sud Sudan, nato solo a luglio del 2011 quando ottenne l'indipendenza da Kartoum, ha conosciuto una pace solo relativa. Gia' nel 2013 il presidente Salva Kiir accuso' il suo vice Riek Machar di aver pianificato un colpo di Stato e non e' servito a placare gli animi l'accordo raggiunto nell'agosto di un anno fa, quando si decise che un governo di unita' nazionale avrebbe messo il paese sul binario giusto della pace e dello sviluppo. (AGI)