Kigali (Ruanda) - I dirigenti del Sud Sudan devono "proteggere" il loro popolo e non "essere la causa della loro sofferenza". A sostenerlo e' la presidente della Commissione dell'Unione Africana, la sudafricana, Nkosazana Dlamini Zuma. La Commissione della Ua denuncia una situazione "totalmente inaccettabile" nel paese, dove forti combattimenti si sono registrati tra venerdi' della scorsa settimana e lunedi' nella capitale Juba.
Durante una riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione Africana, a Kigali in Ruanda, la Zuma ha sottolineato che quello "che sta accadendo in Sud Sudan e' assolutamente inaccettabile. I governi e i dirigenti esistono per proteggere i vulnerabili e servire il popolo, non per essere la causa delle loro sofferenze". E riferendosi al vertice che si aprira' domenica, la presidente della Commissione Ua ha detto che questo "summit dovra' dire: quando e' troppo e' troppo". Intanto a Juba il cessate il fuoco proclamato lunedi' sta reggendo per la seconda giornata consecutiva.
La Zuma, ricordando l'impegno dell'Ua di "ridurre le armi da fuoco da qui al 2020 in Africa", ha sostenuto, inoltre, che il "continente non puo' restare con le braccia coserte di fronte alle sofferenze inflitte ai bambini, alle donne, agli uomini e ai giovani del Sud Sudan, nostri fratelli africani". La Zuma ha denunciato i dirigenti e gli oppositori in Sud Sudan di avere le risorse finanziarie per acquistare "armi pensanti, elicotteri, carri armati, ma di non avere i soldi per nutrire la loro popolazione e acquistare medicinali quando i bambini muoiono di malaria". (AGI)