Roma - L'agricoltura rappresenta "un settore chiave per il raggiungimento degli obiettivi del'Agenda per lo svilupo sostenibile che mira a porre fine alla poverta' e alla fame nel mondo e e promuovere la prosperita' nel rispetto dell'ambiente". E' il messaggio contenuto nell'ultimo Outlook sull'Agricoltura dell'Ocse-Fao presentato oggi a Roma dal direttore generale dell'organizzazione parigina, Angel Gurria, e dal direttore generale della Fao Jose Graziano da Silva. Il rapporto, che quest'anno contiene un focus sull'Africa sub-sahariana, avverte anche che "la stabilita' e la disponibilita' delle forniture di cibo sono a rischio in diverse regioni anche per via degli effetti del cambiamento climatico". Nella regione dell'Africa subsahariana "la malnutrizione resta un problema fondamentale" e il 'gap' con il resto del mondo e' destinato ad aumentare. In una proiezione a 10 anni "nella regione si concentrera' un terzo del totale globale delle persone malnutrite contro circa un quarto attuale". Contemporaneamente pero' il numero delle persone che soffrono la fame diminuira' dall'11% all'8% per un totale di persone malnutrite che scendera da un totale di 788 milioni a meno di 650 milioni nei prossimi 10 anni". La crescita della classe media, la rapida urbanizzazione nonche' il crescente interesse commerciale per le risorse e i terreni agricoli in Africa, sono tutti fattori che, secondo Ocse e Fao, influenzeranno lo sviluppo del settore. Con la rapida crescita demografica che si sta verificando nella regione, l'agricoltura continuera' a essere la fonte di occupazione principale per molti giovani.
Il rapporto prevede inoltre un ulteriore aumento delle importazioni alimentari nell'Africa Sub-Sahariana, poiche' la domanda alimentare e' prevista crescere a un tasso superiore al 3% nel prossimo decennio mentre la produzione agricola totale dovrebbe crescere solamente del 2,6% l'anno, nonostante l'aumento della produttivita'. Ocse e Fao invitano dunque i governi a prendere misure concrete per stimolare ulteriormente la produttivita', come l'accelerazione dell'introduzione di tecnologie, il miglioramento dell'accesso ai mercati e la maggiore integrazione dei piccoli produttori nelle catene di produzione.
Secondo l'Agricoltural Outlook, il grosso delle esportazioni di beni primari continuera' a provenire da un ristretto numeri di Paesi. Al contrario, le importazioni saranno molto meno concentrate geograficamente, sebbene la Cina sia prevista rimanere un mercato critico per alcuni prodotti, in particolare per la soia. Ocse e Fao sottolineano l'importanza di mercati ben funzionanti per permettere che la produzione alimentare si trasferisca dalle regioni in surplus a quelle in deficit, migliorando il livello della sicurezza alimentare. (AGI)