Nairobi - Israele e Kenya devonoaffrontare la stessa minaccia del terrorismo ed e' per questo che la collaborazione in termini di sicurezza ed intelligence e' fondamentale. Ne e' convinto il premier isrealiano, Benjamin Netanyahu, impegnato in un tour africano per rilanciare i rapporti con i Paesi sub-sahariani. Dopo la tappa in Uganda per le celebrazioni del 40esimo anniversario della missione Entebbe, il leader dello Stato ebraico e' sbarcato a Nairobi, ricordando l'attentato nel 2013 contro il centro commerciale Westgate, costato la vita ad almeno 67 persone. "Lavorare insieme ci aiutera' a sconfiggere questa piaga del terrore ancora piu' velocemente", ha sottolineato Netanyahu, promettendo alle autorita' keniote condivisione di informazioni d'intelligence ma anche "assistenza diretta". Netanyahu si e' imbarcato in questo tour africano - che dopo Uganda e Kenya lo portera' in Ruanda ed Etiopia - per ristabilire buone relazioni con i Paesi africani, che fin dagli anni '60 hanno preso le distanze dallo Stato ebraico a causa dell'occupazione dei Territori palestinesi, delle guerre con i vicini regionali e per l'allora sostegno all'apartheid del regime sudafricano. Un passato ormai superato, ha sottolineato il presidente keniota, Uhuru Kenyatta, riconoscendo che ci sono state "difficili relazioni con Israele, ma il mondo e' cambiato e non possiamo vivere nella storia". "Troveremo - ha aggiunto - altre strade per cooperare e la nostra relazione puo' solo diventare piu' forte". Non ci sono infatti solo sfide comuni, ma anche opportunita' da condividere, hanno insistito i due leader, parlando di opportunita' di investimento, scambi tra universita', allentamento delle restrizioni sui visti e possibilita' di impiegare le tecnologie israeliane nel campo della salute, acqua e agricoltura. Per le aziende israeliane, al momento, l'Africa pesa solo per il 2% dell'export, lasciando ampi margini di miglioramento, a fronte anche di una domanda in crescita. Inoltre, i Paesi africani possono giocare un ruolo importante come alleati nel consesso internazionale, a partire dalle Nazioni Unite dove Israele incorre spesso nella condanna per l'occupazione dei Territori palestinesi. (AGI)