(AGI) - Venezia, 6 ott. - "Non voglio alimentare inutili e sterili polemiche, ma i veneti non possono accettare che il rappresentante del governo, che e' in carica ormai da anni, e che sa benissimo che le scuole paritarie in Veneto sono un servizio fondamentale e sostitutivo a quello statale, in particolare per la prima infanzia, venga qui a dare lezione alla Regione. Delle due l'una: o il presidente Renzi pensa che siamo un popolo deficiente, o non sa nemmeno di cosa sta parlando". Il presidente della regione Veneto, Luca Zaia, replica duramente alle affermazioni del presidente Renzi, ieri in visita a Treviso, in merito alle scuole paritarie e alla chiamata in causa, da parte del premier, della Regione Veneto. "La Regione Veneto ha sempre sostenuto e finanziato il sistema delle scuole paritarie, che sono scuole pubbliche a tutti gli effetti - prosegue il presidente - ma chi non sta piu' facendo la propria parte e' lo Stato, che lesina i propri contributi e taglia le risorse alla Regione. Negli ultimi cinque anni - ricorda Zaia - le risorse finanziarie riconosciute al Veneto, al netto della sanita', sono state dimezzate: dai 1600 milioni del 2010 agli 890 previsti per il 2016. Inoltre, il rispetto del patto di stabilita' ci ha impedito di utilizzare quanto avevamo in cassa per anticipare i contributi attesi dai gestori delle scuole paritarie". "E' chiaro che parla senza sapere che esiste gia' una legge dello Stato che ha riconosciuto la piena parita' della scuola non statale (legge 30/2000) e che porta la firma dell'allora ministro all'Istruzione Luigi Berlinguer, autorevole esponente del suo partito. Ed evidentemente ignora che e' lo Stato, con i continui tagli ai trasferimenti alle Regioni. a mettere a repentaglio la sopravvivenza della specificita' del sistema scolastico veneto". (AGI)
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