Crisi: Unioncamere, in Umbria non peggiora ma resta stabile
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Crisi: Unioncamere, in Umbria non peggiora ma resta stabile

Crisi: Unioncamere, in Umbria non peggiora ma resta stabile

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(AGI) - Perugia, 11 dic. - E' del 3% la contrazione dellaproduzione in Umbria rispetto allo stesso periodo dell'annoprecedente e riguarda tutti i settori con l'eccezione dellameccanica. Gli ultimi dati aggiornati dell'indagine diUnioncamere Umbria relativa al terzo trimestre del 2014 sulleimprese manifatturiere e commerciali, mostrano una regionenella quale la crisi non peggiora ma ha assunto i caratteridella stabilita'. Segnali positivi arrivano dal mercato estero,con un rilevante incremento sia del fatturato (+6,9%) che degliordinativi (+4,7%). Migliorano le settimane di produzione(12,7) e il grado di utilizzo degli impianti che nel terzotrimestre del 2014 ha raggiunto il 90% della capacita'produttiva complessiva. Soffre ancora il settore commerciale,nel quale le vendite sono calate del 6,5% rispetto allo stessoperiodo dell'anno precedente. Va ancora male l'occupazione (-3%rispetto all'anno precedente). Migliora molto invece il saldotra iscrizioni e cessazioni di imprese. L'Umbria mostra ancheuna notevole capacita' di attrarre nuove imprese dall'esterno,almeno nella forma di nuove unita' locali. Nel trimestreesaminato la recessione sembra aver colpito piu' duramente leimprese appartenenti alla classe dimensionale 10-49 addetti conun calo del 4% rispetto al corrispondente periodo dell'annoprecedente e quelle da 2 a 9 addetti con una riduzione del3,7%. Piu' contenuta la perdita delle aziende maggiori (50addetti e oltre) che hanno registrato un calo dell'1,9%.L'industria alimentare regionale, per il secondo trimestreconsecutivo, accusa un significativo arretramento rispetto alterzo trimestre del 2013 (-3,0%). Il settore delle industrietessili, dell'abbigliamento e delle calzature fa rilevare unulteriore arretramento della produzione (-3,0%) nei confrontidel terzo trimestre del 2013 che risulta molto piu' pesante diquello registrato a livello nazionale. Per il settore del legnoe del mobile non sembrano emergere segnali che faccianoprospettare una svolta della lunga fase critica. Lotestimoniano la contrazione accusata in termini produttivi(-5,4%), di fatturato (-7,7%) e di ordinativi (-6,2%). Tuttaviac'e' un incremento del fatturato estero (+11,1%) e degliordinativi (+10,9%). Le industrie chimiche, petrolifere e dellematerie plastiche fanno registrare una flessione del 4,1% intermini produttivi, del 4,7% per il fatturato e del 3,4% pergli ordinativi. Al comparto delle industrie elettriche edelettroniche spetta il non invidiabile primato per averaccusato le perdite piu' pesanti in termini di produzione(-10,0%), di fatturato (-11,2%) e di ordinativi (-12,4%). Ilsettore delle altre industrie, ottenuto accorpando lafabbricazione della carta, la lavorazione della ceramica edaltre attivita' come riparazione, manutenzione edinstallazione, conferma anche nel terzo trimestre 2014 la fasedi difficolta' emersa negli ultimi trimestri.(AGI)Pg2/Mav
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