(AGI) - Palermo, 14 giu. - Razioni di cibo ridotte con la scusa del Ramadan e trattamento differenziato in base alla quota pagata. Strategie di business a bordo dei barconi. Tre gli scafisti fermati a Palermo da polizia di Stato e Guardia di finanza in relazione allo sbarco di ieri nel capoluogo di oltre 300 migranti, tra cui 71 minorenni. Si tratta di tre egiziani ventenni. Secondo quanto ricostruito, erano partiti circa quindici giorni fa dalle coste nordafricane, a bordo di piccole imbarcazioni per essere trasbordati in natanti piu' capienti. La Squadra mobile, il Gico e la Stazione Navale delle Fiamme gialle, sulla base delle testimonianze, hanno identificato gli scafisti, delineandone i ruoli, e definito le drammatiche fasi della traversata. In base al prezzo pagato, i malcapitati venivano stipati su tre livelli, primo, intermedio e stiva. Alle "tre classi" corrispondevano dunque diverse fasce tariffarie, oscillanti tra i 600 e i 2000 dollari a testa. Ai migranti sarebbe stata somministrata un'alimentazione fatta di acqua e datteri, facendo peraltro scorrettamente ricorso ad argomentazioni religiose - le esigenze del Ramadan - per ridurre i costi di gestione della navigazione, imponendo razioni ridotte e poco onerose. (AGI)
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