(AGI) - Palermo, 29 giu. - Uno spazio educativo, di informazione e comunicazione multimediale per testimoniare e raccontare l'impatto che Cosa nostra ha avuto sulla societa', offrendo una nuova chiave di lettura del fenomeno mafioso, intrecciato alla storia della Sicilia e del Paese. Si tratta del 'No Mafia Memorial', il memoriale-laboratorio della lotta alla mafia istituito dal Comune di Palermo, su progetto del Centro Impastato. Presentato oggi nel capoluogo siciliano, vede tra i suoi partner Rai e Banca Etica. L'obiettivo del progetto e' raccontare e far rivivere la storia di Cosa nostra, spesso ridotta ad alcuni singoli episodi mediaticamente ricorrenti, coniugando il duplice profilo dello sviluppo del fenomeno mafioso con quello giudiziario istituzionale e quello sociale, politico e culturale.
L'idea di creare a Palermo un memoriale-laboratorio della lotta alla mafia viene lanciata per la prima volta nel giugno del 2005 e, dopo una gestazione molto lunga, finalmente nel dicembre del 2015 approda a una fase decisiva con la delibera della Giunta comunale per la creazione di una nuova istituzione culturale, per la quale il Comune ha messo a disposizione i locali di Palazzo Guli', in corso Vittorio Emanuele. Il Centro Impastato conferira' parte del proprio patrimonio di studi, ricerche, la biblioteca, l'emeroteca e l' archivio storico e fotografico di documenti e atti giudiziari. Sara' presente anche una cineteca e una mediateca che conterra' i materiali provenienti dalle teche Rai. Nelle sale al piano nobile di Palazzo Guli' si sviluppera' il percorso espositivo multimediale, con postazioni interattivo regolato da un sistema complesso di video proiezioni. L'auspicio e' che il progetto possa veder luce nella primavera del prossimo anno.
"Il progetto - ha spiegato il presidente del Centro di documentazione Impastato Umberto Santino, oggi all'Auditorium della Rai - si ricollega naturalmente dal nostro centro, nato per preservare la memoria, ma il ricordo deve servire per legare storia e memoria nella processo di costruzione di una nuova identita' della nostra societa'. Riteniamo che bisogna costruire un progetto che riempia i molti buchi che sono rimasti nella ricostruzione della storia della mafia e, al tempo stesso, immaginare uno spazio aperto rivolto a tutti. Occorre un salto di qualita': o l'antimafia diventa un fatto di massa o la nostra battaglia rimane un fatto nobile, ma perdente, relegato a pochi". "Dobbiamo essere tutti grati al Centro Impastato - ha affermato il sindaco Leoluca Orlando - per questa iniziativa che ci spinge a interrogarci su cosa sia stata la mafia e e come sia oggi. Il senso e' indurci a non dimenticare e a chiedersi come coniughiamo la nostra voglia del rispetto della legalita' e rispetto dei diritti con la presenza della mafia in un momento in cui in Sicilia abbiamo la mafia finanziaria, camorrista e 'ndranghetista. L'auspicio e' che questa iniziativa coinvolga tutta la citta' a tutti i livelli". "Il servizio pubblico - ha detto il direttore della Testata giornalistica regionale Rai Vincenzo Morgante - aderisce a questa iniziativa, dando continuita' a un impegno che ci vede protagonisti sul versante dell'informazione. Il contributo sara' fondamentalmente fornire il nostro patrimonio di immagini, ma siamo disponibili a offrire il nostro contributo sul fronte tecnologico". (AGI)
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