(AGI) - Palermo, 5 lug. - "Puo' presumersi che la prevalenza delle passivita' di medio e lungo termine si manterra' nei prossimi anni. Cio' suscita dubbi sulla sostenibilita' del debito, sul futuro delle giovani generazioni, gia' gravate da ingenti mutui, e sullo sviluppo stesso della Sicilia". E' quanto si legge nella relazione delle Sezione riunite della Corte di conti per la Regione siciliana in occasione del giudizio di parificazione del rendiconto generale 2015. Cresce ancora, e quasi inesorabile, infatti, spiegano i magistrati contabili, il debito della Regione siciliana. Al dicembre 2015 era pari a 5 miliardi e 575 mila euro, ancora in aumento rispetto alla stesa data dell'anno precedente. Il trend crescente, rilevano i giudici contabili della Corte dei conti, e' determinato dalla stipula di due ulteriori contratti di mutuo con la Cassa deposti e prestiti in misura comunque inferiore rispetto all'anno precedente. "A tale dato - sottolinea il procuratore generale d'Appello presso la Corte dei conti nel giudizio sul rendiconto generale della Regione siciliana Diana Calaciura Traina - bisogna aggiungere il massiccio ricorso a uno strumento contabile che gia' avevamo rilevato in occasione della precedente requisitoria, e cioe' le anticipazioni liquidita'. Nel corso del 2015, la Regione siciliana ha stipulato, infatti, un ulteriore contratto con prestito per anticipazione di liquidita' per un miliardo e 776 milioni di euro, destinati al pagamento dei debiti di enti sanitari. Non posso fare a meno di rilevare che, la gia' notevole anticipazione di liquidita' richiesta e ottenuta nel 2014 (900 milioni di euro) si e' incrementata del 99% passando appunto dai 900 milioni a un miliardo e 776 milioni di euro. Tale liquidita', pur non potendo essere considerata come un nuovo indebitamento, comporta, comunque, l'assunzione di obblighi di restituzione da parte della Regione". Peraltro, fanno notare i giudici contabili, la restituzione di queste anticipazioni, peseranno sulle gia' esangui casse della Regione siciliana per un trentennio e cioe' dal 2015 al 2045. La legge prevede infatti per queste anticipazioni un piano di ammortamento trentennale. La gia' difficile situazione finanziaria della Regione, inoltre, e' aggravata dagli effetti dei contratti derivati stipulati dalla stessa. A partire dal 2008, l'istruttoria delle Sezioni riunite, ha rilevato rispetto all'uso di questo strumenti differenziali negativi a carico della Regione, con cospicue perdite economiche. "Va rilevato - aggiunge - che nonostante i rilievi delle nostre Sezioni riunite, la Regione non ha predisposto un sufficiente fondo di riserva finalizzato a limitare gli esborsi futuri e quindi non potrebbe affrontare la chiusura neanche di un solo dei contratti derivati in essere. Non e' pertanto procrastinabile l'assunzione di iniziative volte a contenere i rischi dell'attuale esposizione debitoria collegata alle operazioni di finanza derivata". (AGI)
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