(AGI) - Palermo, 22 set. - Ci risiamo. Il caso Almaviva torna sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico. Un incontro di 'monitoraggio' sull'attuazione dell'accordo che a maggio ha sospeso il conto alla rovescia circa i tremila esuberi, in gran parte della sede di Palermo. Secondo fonti sindacali, dalla firma dell'accordo "sono ben pochi gli impegni assunti dal governo nazionale che sono stati rispettati" e intanto l'azienda oggi avrebbe presentato un quadro complessivo di peggioramento, perdite che avrebbero sfiorato i tre milioni di euro ad agosto.
Ad aggravare il quadro c'e' la perdita della commessa Enel, con un esubero immediato stimato di 370 lavoratori, che potrebbe rendere necessario il trasferimento dei lavoratori in altri siti. Francesco Assisi e Eliana Puma della Fistel Cisl spiegano che l'eventuale trasferimento dei lavoratori "causerebbe enormi disagi e non abbiamo nemmeno garanzie sul futuro per questi lavoratori. La perdita della commessa Enel rischia di compromettere l'accordo di maggio, ha ribadito l'azienda, perche' questo esubero di personale, circa 370 lavoratori, non e' sostenibile".
Intanto le clausole sociali non sarebbero state applicate; non risulta che la Regione si sia attivata per avviare il progetto di formazione; il tavolo nazionale sui call center e' stato convocato solo due volte dopo l'accordo ma non ha ancora portato alla definizione di quella riforma complessiva del settore attesa da tempo e "le commesse italiane assegnate in Albania restano fuori con buona pace di tutti gli impegni che erano stati assunti sulla delocalizzazione".
Il viceministro Teresa Bellanova ha fatto sapere di aver chiesto a Enel un incontro con la societa' che ha ottenuto la commessa per convocare poi di nuovo le parti, e ribadito che l'articolo 24 bis sulle delocalizzazioni e' in Senato e sara' discusso a breve. A breve il Mise convochera' le associazioni datoriali insieme alle segreterie nazionali dei sindacati per valutare le misure da mettere in campo. "Le istituzioni nazionali, regionali, locali - chiede il sindacato - facciano fronte comune, il rischio e' che si parli di nuovo di esuberi nel capoluogo siciliano, e non possiamo consentire che cio' avvenga".
"Dalla riunione di oggi al Mise a Roma e' emerso un quadro della crisi di Almaviva ancora preoccupante. L'amministrazione comunale oggi ha chiesto al governo nazionale di favorire tutti gli interventi a difesa di quanto previsto nell'accordo dello scorso maggio, ribadendo che l'obiettivo resta quello di dare continuita' lavorativa alle lavoratrici e lavoratori di Almaviva anche di fronte a nuovi scenari di mercato dovuti al cambio dell'affidamento delle gare di appalto", affermano il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e l'assessore alle Attivita' produttive Giovanna Marano, quest'ultima oggi presente a Roma. Contestualmente, l'amministrazione comunale, assicurano, "continuera' a seguire in maniera vigile l'evolversi dell'attuazione dell'accordo avendo come punti fermi da un lato il radicamento di una attivita' importante per la citta' di Palermo come quella dei call center e dell'altra la difesa del lavoro e della condizione di vita di migliaia di giovani donne e uomini". (AGI)
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