(AGI) - Palermo, 27 set. - Un peggioramento delle performance economiche dei siti di Roma, Napoli e Palermo. Un perdurante ricorso a gare sotto il costo del lavoro, "a partire dalla pubblica amministrazione", compresa la Regione Lazio, pur presente al tavolo della trattative. Le violazioni degli accordi da parte del sindacato che avrebbe disertato i previsti tavoli di monitoraggio su produttivita' e gestione della qualita'. I mancanti rimborsi da parte del Governo di quanto anticipato per i contratti di solidarieta'. Il quadro immutato sul fronte delle delocalizzazioni, il cui processo anzi ha subito un accelerazione soprattutto in riferimento alla vicina Albania, dove il numero dei call center e' passato in un anno da 414 a 847. Sono i punti di un articolato j'accuse di Almaviva, contenuto in un documento interno, requisitoria e arringa al tempo stesso, mentre si apre, burrascoso e complicato, il nuovo fronte della protesta a Palermo per i primi 154 trasferimenti a Rende, conseguenza della imminente conclusione della commessa Enel. Un spettro che si aggirava sulle teste degli operatori da tempo, per la verita', ma che non e' stato guardato in faccia dagli interlocutori politici delle parti sociali ne' a Roma ne' a Palermo.
Domani e' fissato un incontro tra azienda e sindacati. Intanto, nel capoluogo siciliano sono iniziate le assemblee per contrastare questo scenario gia' nei fatti attivo da ieri, quando e' stato reso noto l'elenco dei trasferiti. In via Marcellini, a esempio, oggi si respira un'aria cupa e rabbiosa. "Buffoni, buffoni", molti scandiscono durante la riunione. "Ci sono colleghi disperati che piangono, la tensione e' fortissima", conferma un dipendente. Solo il primo capitolo, sembra, di una storia dal finale per nulla promettente. L'inizio di una forzata strategia di alleggerimento, se si legge tra le righe del documento prodotto dalla societa' di call center. Perche' a parte Enel anche gli altri clienti appaiono a rischio. Si prenda Wind (oltre 1050 addetti) che "continua a essere inadempiente rispetto al contratto sottoscritto poco piu' di un anno fa - rileva l'azienda nel suo documento interno - e che ha comportato per noi l'obbligo di sconti rilevanti. Come conseguenza siamo in presenza di una attivita' con marginalita' assolutamente insufficienti e che rendono a condizioni invariate, assolutamente impossibile prevedere un prosieguo delle attivita' oltre la naturale scadenza di aprile 2017. Anche rispetto ad Alitalia (piu' di 700 persone a Palermo) si parla di "marginalita' assolutamente insufficienti. Non si e' arrivati a un esito conclusivo anche se continuiamo a registrare una disponibilita' del cliente ad affrontare le varie problematiche". Per quanto riguarda Telecom (550 persone a Palermo) le tariffe inbound della commessa su Palermo "continuano a essere insostenibili" (-30% primo margine). Questi risultati, sottolinea l'azienda "sono anche dovuti al fatto che le performace qualitative, contrariamente al passato, sono molto al di sotto dei target prefissati come soglia per ottenere bonus". E ancora Vodafone che a Napoli occupa 699 persone e che fa registrare "la mancanza totale di ritorno economico", con "performace qualitative fortemente al di sotto delle soglie obiettivo minime stabilite che classificano di gran lunga Napoli come il centro peggiore". (AGI)
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