Mafia: Lucia Borsellino, dissi manca agenda rossa ma fui offesa
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Mafia: Lucia Borsellino, dissi manca agenda rossa ma fui offesa

Mafia: Lucia Borsellino, dissi manca agenda rossa ma fui offesa

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(AGI) - Caltanissetta, 19 ott. - Paolo Borsellino, quelladomenica mattina del 19 luglio del 1992, giorno dell'attentatoin cui venne ucciso, prima di uscire da casa, nella sua borsainseri' un'agenda marrone, un'agenda rossa, il costume da bagnochiavi di casa e sigarette. Quella stessa mattina, arrivo'nella casa della famiglia del magistrato, una telefonata delprocuratore di Palermo, Pietro Giammanco. A riferirlo, e' statain Corte d'Assise di Caltanissetta, nel corso del processo perla strage di via d'Amelio, Lucia Borsellino, figlia delmagistrato ucciso. "Dopo la strage - ha detto Lucia Borsellino- la borsa ci venne riconsegnata dal questore Arnaldo LaBarbera, ma mancava l'agenda rossa. Mi lamentai subito dellamancanza di quell'agenda rossa. Ho avuto una reazionescomposta. Me ne andai sbattendo la porta. Chiesi con vigoreche fine avesse fatto la borsa e il questore Arnaldo LaBarbera, rivolgendosi a mia madre, gli disse che probabilmenteavevo bisogno di un supporto psicologico perche' eraparticolarmente provata. Mi fu detto che deliravo. La Barberaescludeva che l'agenda fosse nella borsa". Lucia Borsellino haanche riferito, che il padre teneva anche un'agenda grigia, conla copertina dell'Enel, dove era solito annotare tutto, inmaniera quasi maniacale. Agenda, le cui fotocopie, sono stateconsegnate alla Procura di Caltanissetta e in particolare alladottoressa Palma, mentre l'originale e' ancora in possessodella famiglia Borsellino. Lucia Borsellino ha anche detto, cheil procuratore Giammanco probabilmente quella mattina cercavail giudice Borsellino per affidargli inchieste riguardantiPalermo, visto che il magistrato in quel periodo si occupavadel trapanese. (AGI).
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