Nuoro - Sono stati arrestati i presunti assassini di Gianluca Monni, lo studente di Orune (Nuoro) ucciso a colpi d'arma da fuoco la mattina dell'8 maggio alla fermata dell'autobus nel suo paese prima di andare a scuola. I carabinieri del comando provinciale di Nuoro hanno effettuato perquisizioni ed effettuato alcune ordinanze di custodia cautelare. Fra gli arrestati ci sono i sospettati della prima ora: Paolo Enrico Pinna, di Nule (Sassari), minorenne all'epoca dei fatti, e suo cugino Alberto Cubeddu, 21 anni, allevatore di Ozieri (Sassari). Gli inquirenti sono anche arrivati a una svolta nelle indagini sulla scomparsa di Stefano Masala, il 29enne di Nule di cui si erano perse le tracce il giorno dell'omicidio: Masala è morto, ucciso il giorno prima dell'esecuzione di Monni, anche se il suo cadavere non e' stato ancora trovato. I carabinieri hanno arrestato anche un terzo giovane, Antonio Zappareddu, di 26 anni anche lui allevatore di Ozieri, con l'accusa di porto e detenzione illegali di un fucile di una pistola. Il fatto e' emerso durante le indagini - hanno precisato gli inquirenti - ma non ha alcuna attinenza con l'omicidio. Le armi non sono quelle utilizzate per uccidere Monni e Masala.
I due accusati dell'omicidio premeditato e per futili motivi di Monni sarebbero anche i killer di Masala: il 7 maggio 2015 il giovane sarebbe stato sequestrato per essere rapinato dell'auto con cui il giorno successivo e' stato compiuto l'omicidio dello studente di Orune e poi ucciso in modo che la responsabilita' ricadesse su di lui. La svolta nelle indagini, rese piu' difficili dalla scarsa collaborazione riscontrata dagli inquirenti a Orune come a Nule, arriva nel giorno dei funerali della madre di Masala, Carmela Dore, morta ieri a 59 anni nella sua casa di Nule: si era ammalata dopo la scomparsa del figlio.
Monni era stato ucciso davanti ad altri coetanei, attorno alle 7.30 dell'8 maggio di un anno fa con tre colpi di fucile partiti da un'auto su cui viaggiavano almeno due persone a volto coperto. Ma probabilmente un'altra auto, con altre due persone, aveva fatto prima da apripista per preparare l'esecuzione, pianificata - secondo quanto ipotizzato durante le indagini - per riparare a un presunto torto: durante la festa di "Corte Apertas" a Orune, tempo prima, un gruppo di giovani di Nule, fra i quali il minorenne principale indiziato del delitto, aveva rivolto pesanti apprezzamenti alla fidanzata della vittima, la quale aveva reagito. Ne era scaturita una vivace discussione, in cui era poi spuntata una pistola che il minorenne avrebbe puntato contro Monni, prima di essere disarmato dagli amici di quest'ultimo. Una delle auto utilizzate per raggiungere Orune il giorno del delitto potrebbe essere stata quella di Stefano Masala, poi ritrovata bruciata a Pattada (Sassari). Del ragazzo invece nessuna traccia: potrebbe essere stato ucciso. Le eventuali conferme alle indiscrezioni emerse in questi mesi arriveranno stamane dagli inquirenti All'operazione hanno partecipato i carabinieri del Comando Provinciale di Sassari, del Ros, del Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) di Cagliari e dello Squadrone Eliportato "Cacciatori di Sardegna" di Abbasanta (Oristano). (AGI)