(AGI) - Ascoli Piceno 30 ago.- "Stiamo raccogliendo gli elementi per verificare se vi siano estremi di reato legati ai crolli e alle lesioni delle strutture pubbliche di Arquata del Tronto. Ma le indagini sono ancora nella fase iniziale". Lo dicono fonti del comando provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno, in relazione all'inchiesta aperta dalla Procura locale finalizzata ad accertare se vi siano responsabilita' in relazione ai pesanti danni agli edifici provocati dal terremoto di mercoledi scorso. Al momento, non vi e' un ipotesi di reato, e quindi anche alcun indagato. "La scuola di Arquata e' gravemente lesionata - dicono dal comando dei carabinieri - cosi' come il 90% delle case o delle strutture della zona. Quindi non sara' certamente riaperta per la nuova stagione scolastica. Per il resto stiamo procedendo a effettuare gli accertamenti necessari, ma occorrono interventi e sopralluoghi tecnici che non avranno di certo tempi brevi". Oltre il plesso principale, della scuola media del Borgo di Arquata dove sono iscritti 60 studenti, nel comune delle Marche piu' colpito dal sisma del 24 agosto, sono presenti altri due istituiti, una scuola primaria con 28 alunni e una dell'infanzia, con 30 bambini. Il sindaco del paese Aleandro Petrucci ha dichiarato che vuole far ripartire le lezioni gia' il 30 settembre. La Caritas dovrebbe fornire i moduli abitativi per riattivare le attivita' scolastiche entro breve tempo. Da segnalare che la Procura di Ascoli Piceno, competente per territorio, sta svolgendo le indagini anche per comprendere le cause dei crolli di parte dell'ospedale di Amandola, cittadina che e' in provincia di Fermo. (AGI)
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