Milano - Autopsia e testimoni sentiti sulle ultime ore, non si ferma l'indagine sulla morte di Carlotta Benusiglio, la stilista 37enne milanese trovata impiccata martedì mattina a un albero ai giardinetti di piazza Napoli, zona semi periferica del capoluogo lombardo, non lontana dalla sua abitazione. Il fatto, subito catalogato come suicidio, l'ipotesi ancora piu' accreditata, presenta qualche punto oscuro tanto da convincere gli inquirenti a non escludere altre piste a a far parlare di 'giallo'. Soprattutto la posizione del corpo. La giovane infatti, con una sciarpa stretta al collo e legata ad un ramo, toccava però terra coi piedi. Situazione non incompatibile con un suicidio ma comunque 'sospetta'. Altro elemento bizzarro, il fatto che la vittima abbia lasciato a casa il computer acceso che trasmetteva della musica. Negli ultimi mesi aveva avuto un rapporto complicato con il fidanzato facendosi medicare piu' volte al pronto soccorso dopo alcuni litigi. Si erano lasciati e riavvicinati piu' volte. Una volta lo aveva anche denunciato. L'uomo però, che proprio lunedi' ha incontrato a pranzo la stilista, non risulta indagato. E' stato sentito dalla polizia come 'persona informata sui fatti', quindi teste, e ha confermato l'incontro. Anche oggi gli investigatori hanno sentito dei testimoni ma per ora l'ipotesi più probabile resta quella del suicidio.
Secondo i primi esiti dell'autopsia ordinata dal pm Antonio Cristillo, non ci sono segni di violenza sul corpo di Carlotta a eccezione dei segni dello strangolamento dovuto alla sciarpa.
A chiedere indagini approfondite sono stati soprattutto i familiari, in particolare la sorella Giorgia, attiva nelle scuole nella lotta contro la droga dopo che 17 anni fa all'età di 16 anni, aveva rischiato la vita e aveva dovuto subire un trapianto di fegato per aver assunto dell'ecstasy. E' anche autrice del libro 'Vuoi trasgredire? Non farti'. "Ringrazio veramente tutti dell'affetto e della vicinanza in un momento cosi' difficile a cui non riesco a trovare un senso - ha scritto ieri nel suo blog - ringrazio i media per la volontà con cui cercano la verità anche se fino a che non sapremo cosa e' veramente successo a mia sorella Carlotta credo sia opportuno restare in silenzio, spero possiate comprendere. Gli inquirenti guidati dal Pm Antonio Cristillo con i funzionari di Porta Genova, il dirigente della Questura dott.Aragona, il commissario capo Fiumanò e l'ispettore Loredana Maltese stanno facendo tutto il possibile per consegnarci la verità su mia sorella e a loro va tutta la nostra gratitudine. Per noi è il tempo del dolore". (AGI)