(AGI) - Milano, 14 lug. - La Corte di Cassazione ha confermato le condanne inflitte in appello a Milano per i tre agenti della Polfer di Lambrate, accusati di condurre blitz fuori dalle regole contro immigrati e spacciatori. Gli agenti sono stati riconosciuti colpevoli di associazione per delinquere, peculato e detenzione e spaccio di stupefacenti. Diventano definitive le condanne col rito abbreviato per l'ispettore capo Clodomiro Poletti (otto anni e sei mesi), l'agente Ezio Orsini (sette anni e due mesi), l'agente Gianluca D'Acunto (cinque anni).
L'inchiesta del pm Paolo Filippini, nata dalle denunce del legale di alcuni immigrati, l'avvocato Debora Piazza, aveva ricostruito diversi episodi illeciti dei tre, accusati anche di aver trattenuto illecitamente oltre 144 chili di hashish, "custoditi all'interno del locale posto nell'interscambio ferroviario di via Otto Cima, a Milano, di cui avevano l'esclusiva disponibilita'". Droga che secondo le accuse era destinata "alla cessione a terzi". Ai poliziotti veniva contestato, a vario titolo, anche di aver portato via altri stupefacenti per decine di chilogrammi, fra cui cocaina, tutti rubati durante i blitz. Inoltre si sarebbero appropriati anche di pistole, auto, denaro e gioielli. Agli atti anche le denunce di due stranieri che sarebbero stati trattenuti per ore in celle di sicurezza, senza alcuna verbalizzazione. (AGI)
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