(AGI) - Genova 20 giu. - "Abbiamo le navi che scalano regolarmente nel terminal Spinelli al porto di Genova, abbiamo gli esportatori con i contratti firmati e la merce in magazzino, ma mancano le lettere di apertura al credito che le banche italiane non forniscono per una forma di disagio nei confronti degli Stati Uniti, nel timore che possano fare ritorsioni. Siamo fermi e questo e' un grandissimo problema". Lo ha detto Augusto Cosulich, operatore marittimo e amministratore delegato della societa' Fratelli Cosulich a margine del convegno sulle opportunita' economiche in Iran, organizzato a Genova alla presenza dell'ambasciatore iraniano Mozaffari.
Con la joint venture effettuata negli scorsi mesi, la societa' Fratelli Cosulich ha fatto tornare le navi iraniane a Genova con prospettive importantissime dal punto di vista commerciale: "Potremmo effettuare partenze anche settimanali e muovere 100 mila container annui, contro i 5 mila attuali. Si potrebbe dare lavoro a 30, 40 famiglie in piu'. Ma senza il sostegno delle banche siamo fermi: e' come dare un pugno a un corridore. Abbiamo potenzialita' enormi, ma se non ci muoviamo rischiamo di perdere questa grande opportunita'", ha concluso Cosulich. (AGI)
Ge4/Mau