(AGI) - Genova 20 set. - "In questi ultimi mesi abbiamo visto un'autorita' centrale un po' latitante. Abbiamo due leggi: il registro telematico e il nuovo codice della nautica per cui richiediamo i decreti attuativi, ma le procedure burocratiche sono molto macchinose. Alziamo la mano per dire a un governo sotto pressione su tanti fronti che ci siamo anche noi". Lo ha detto Massimo Perotti, presidente emerito di Ucina Confindustria Nautica questa mattina all'inaugurazione del Salone interazionale di Genova. L'associazione chiede che "il Salone di Genova venga riconosciuto come unico salone possibile in Italia grazie all'hardware, alla posizione e alla storia. Ci sono tanti cinquantenni, sessantenni utenti dei nostri prodotti che venivano al salone quando avevano i calzoni corti, con i loro papa'. Questa storia non si cancella, ha il suo peso e chiediamo che venga riconosciuta, cosi' come Ucina, associazione che rappresenta il settore da piu' di 50 anni con oltre 300 iscritti, tutti qui presenti. Non capiamo per quale motivo non abbiamo la giusta attenzione da parte del ministero dello Sviluppo economico. Abbiamo bisogno di un salone internazionale importante che sostenga la nostra industria che e' la seconda piu' grande al mondo", dice Perotti. Interpellato sui dissidi tra Ucina e Nautica Italiana Perotti aggiunge: "Per fare pace bisogna essere in due: e' come un divorzio, per tornare insieme ci vuole l'accordo tra moglie e marito. Di tanto in tanto ci parliamo, ci incontriamo, ma per fare pace bisogna essere in due" ha concluso il rappresentante di Ucina. Perotti e' intervenuto all'inaugurazione poiche' il presidente dell'associazione di categoria, Carla Demaria, era bloccata da un ritardo sull'aereo che dagli Stati Uniti avrebbe dovuto riportarla a Genova. (AGI)
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