Roma - Vincenzo Paduano, il vigilante di 27 anni che ha confessato il brutale omicidio della ex fidanzata Sara Di Pietrantonio, sarà interrogato dal gip Paola Della Monica nel carcere romano di Regina Coeli. All'atto istruttorio assisteà anche il pm Maria Gabriella Fazi. Il magistrato e il procuratore aggiunto Maria Monteleone hanno chiesto al gip la convalida del fermo. I magistrati, che ipotizzano i reati di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e di stalking, hanno sollecitato anche l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare. L'interrogatorio di Paduano dovrebbe tenersi domani o al massimo venerdì. La Procura conta di chiudere l'inchiesta in tempi abbastanza brevi cosi' da chiedere il giudizio immediato davanti alla Corte d'assise senza passare per l'udienza preliminare. Una volta completati tutti gli accertamenti tecnici (dall'autopsia all'esame dei tabulati telefonici) e tenuto conto della confessione dell'indagato, il pm Fazi ha sei mesi per concludere le indagini e sollecitare il processo.
L'autopsia
Un medico legale, un tossicologo e un radiologo. E' il pool di esperti che la Procura di Roma ha nominato per effettuare l'autopsia sul corpo di Sara. Gli accertamenti tecnici hanno preso il via all'Universita' La Sapienza e si concluderanno domani. Il pm Fazi ha chiesto ai tre consulenti di indicare "natura, causa e mezzi" che hanno provocato la morte della ragazza di 22 anni.
Gli sms e il 'blackout'
Intanto sulla terribile vicenda vengono fuori nuovi particolari. Nonostante la rottura del rapporto sentimentale con Sara, Paduano ogni tanto si faceva vivo con lei con sms e telefonate, forse per mantenere un minimo di contatto. Nell'ultima settimana, però, tra i due c'era stato un black out totale: nessun messaggio, nessuna chiamata. Ma in ogni caso nulla che facesse pensare a una conclusione così atroce della storia. La ragazza non aveva confidato a nessuno i problemi sorti con Paduano, ossessionato da lei e geloso oltre misura. Poi, sabato pomeriggio la visita del vigilante a casa di lei per una discussione cui avevano assistito anche i genitori di Sara. E anche qui nulla che facesse scattare un campanello d'allarme.
I testimoni
Poi la notte tra sabato e domenica l'atroce assassinio in viale della Magliana. Anche in questo caso, stando ai due testimoni passati accanto alla coppia poco prima dell'omicidio a bordo dei loro scooter, nessun presagio di ciò che di lì a poco sarebbe accaduto. "Abbiamo visto quella ragazza gesticolare animatamente con uomo che le stava davanti ma non ci ha rivolto alcuna richiesta di aiuto", hanno raccontato ai carabinieri di Ponte Galeria. Presentatisi spontaneamente, i due scooteristi hanno detto agli investigatori di non aver avuto alcuna percezione che stesse per accadere qualcosa di irreparabile. Uno dei due ha precisato di non aver visto in faccia l'uomo ("mi dava le spalle") aggiungendo che, ripercorso al contrario lo stesso tratto di strada poco tempo dopo, aveva notato un'auto in fiamme. Circostanza che non aveva collegato alla lite vista di sfuggita poco prima. Soltanto al mattino, avendo appreso dal notiziario della morte della ragazza e del rogo della vettura, il testimone ha deciso di presentarsi alle forze dell'ordine per riferire quanto era a sua conoscenza. (AGI)