(AGI) - Bologna, 12 ott. - Se "i numeri si prestano a differenti interpretazioni, tra il messaggio positivo che si puo' trarre e la fragilita' di una ripresa sempre piu' selettiva" va rilanciato "il rapporto virtuoso tra imprese e territorio, che e' sempre stato l'elemento vincente del modello emiliano-romagnolo". E' quanto ha dichiarato il Presidente di Unioncamere Emilia-Romagna, Alberto Zambianchi, presentando l'indagine congiunturale del secondo semestre 2016 realizzata in collaborazioen tra Unioncamere E.Romagna, Confindustria E.Romagna e Intesa San Paolo, da cui emergono segnali positivi ma non sufficientemente robusti per la ripresa. Un modello oggi indebolito dalla globalizzazione che, ha spiegato ancora Zambianchi, "va rilanciato su basi differenti, ibridando e portando a valor comune cio' che che sta caratterizzando l'economia di questi anni, gli aspetti connessi alla rivoluzione tecnologica che porta all'industria 4.0 e alla sharing economy". Intanto continuano a diminuire le imprese attive in Emilia Romagna, oltre 2mila in meno rispetto a fine giugno 2015. Dall'inizio della crisi ad oggi sono diminuite di 20mila unita' (-4,6%), nel manifatturiero si sono ridotte del 12%, con cali piu' sensibili nella ceramica e nell'industria del legno (-20%). (AGI)
Ari