Terremoto: sindaco in sciopero fame, giovani si appellano a Renzi
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Terremoto: sindaco in sciopero fame, giovani si appellano a Renzi

Terremoto: sindaco in sciopero fame, giovani si appellano a Renzi

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(AGI) - Villa Sant'Angelo (L'Aquila), 18 lug. - "Purconsapevoli dei tanti problemi e delle tante emergenze sociali,occupazionali ed economiche dell'Italia, rivolgiamo il nostroappello al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, un nostrocoetaneo, affinche' ascolti il grido di dolore che proviene dauna terra bellissima e martoriata, che esige dignita' erispetto". Lo scrivono studenti, professionisti, impiegati,operai, artigiani, imprenditori, tutti sotto i 45 anni, che dadomani daranno il via a una "staffetta" dello sciopero dellafame in segno di solidarieta' con il sindaco di VillaSant'Angelo, Pierlugi Biondi, che ha attuato questa forma diprotesta da due giorni per far sentire la sua voce contro lasituazione di stallo che si e' venuta a creare relativamentealla ricostruzione post-sisma nel suo e in altri Comuni. "Abbiamo scelto di combattere e di non fuggire, di sperarein un futuro per questi luoghi, di impegnarci per essi", silegge nelle lettera. Per questo abbiamo deciso di sostenere laprotesta di Pierluigi Biondi, sindaco del nostro paese, ereclamare con lui certezze per il processo di ricostruzione. Ogni giorno due di noi digiuneranno fino a che nonarriveranno segnali chiari dal governo che L'Aquila, VillaSant'Angelo e il cratere intero sono priorita' nazionali e chenon verranno abbandonati al loro destino. Cinque anni fa, inalcuni di noi, era forte la voglia di mollare tutto ericominciare da qualche altra parte. Non l'abbiamo fatto -conclude la lettera-appello al premier - perche' una comunita'di destino si costruisce con l'esempio e con il sacrificio:nello studio, nel lavoro ma anche con l'impegno civico, comequello che oggi manifestiamo. Ci dia un segnale, il premier, che e' sensibile alle nostrerivendicazioni, e noi interromperemo lo sciopero. Pronti,pero', a riprenderlo qualora le promesse auspicate dovesseroessere disattese". (AGI))
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