Nicola Zingaretti chiama a raccolta lo stato maggiore del Partito democratico per dare il via a una corsa che, nelle intenzioni del segretario dem, si concluderà ben oltre il 26 maggio, giorno delle Europee. I due vicesegretari, Paola De Micheli e Andrea Orlando, il presidente del partito, Paolo Gentiloni, la vicepresidente Anna Ascani e, ancora: Pier Carlo Padoan, Luigi Marattin e Antonio Misiani, gli 'economisti' del partito.
Tutti convocati nella sala conferenze del Nazareno per presentare il "Piano Italia", che già nel titolo suona un pò come un programma elettorale. E a spulciarlo si capisce che il presupposto da cui Zingaretti parte è che il governo Lega-M5s avrà vita breve.
Non brevissima, però: reggerà, probabilmente, all'impatto con il risultato delle Europee, scommettono i dem, per collassare con una manovra economica che si preannuncia 'lacrime e sangue'. E allora il Pd, per non farsi trovare impreparato all'appuntamento, mette nero su bianco il suo programma economico, che è poi un programma politico tutto incentrato su crescita, redistribuzione della ricchezza, creazione di posti di lavoro: "Come primo provvedimento, proponiamo uno stipendio in più per 20 milioni di italiani. Diminuendo le tasse sul lavoro, su può arrivare a guadagnare fino a 1.500 euro al mese, che è lo stipendio medio di molte categorie di lavoratori in Italia".
Il contrario della flat tax, come sottolinea il segretario: "Noi vogliamo abbassare le tasse ai lavoratori, loro vogliono abbassarle solo ai ricchi". Nel rilanciare l'occupazione, il Partito democratico muove dallo sviluppo sostenibile: per Zingaretti, che ne ha fatto una bandiera anche nella sua campagna congressuale, la green economy può rappresentare, in un Paese povero di risorse energetiche fossili ma ricco di rinnovabili, una vera miniera d'oro: "Un fondo per lo sviluppo sostenibile, un grande piano di investimenti e di incentivi all'economia green".
L'obiettivo è quello di arrivare a 800 mila nuovi posti di lavoro nel giro di cinque anni, una legislatura appunto: "Con questo piano, nei prossimi cinque anni riusciremo a generare 800 mila posti di lavoro".
Il terzo pilastro del Piano Italia è la scuola "a costo zero per sette milioni di famiglie. Il tasso di evasione scolastica è del 14,5%", sottolinea il leader dem, "un dato drammatico che aumenta di un punto l'anno. Noi dobbiamo azzerare le rette degli asili nido e i costi dei libri di testo per i redditi più bassi".
Queste le proposte del Pd di governo: Zingaretti non le offre al governo perché ci sia un lavoro comune, maggioranza-opposizione, in Aula. Il segretario si dice convinto che questo governo sia finito: "Dal punto di vista della coesione politica, questo governo non esiste più. Non credo che dopo le Europee saranno in grado di affrontare quello che ora negano: una condizione pericolosa dei conti pubblici".
E Paolo Gentiloni aggiunge: "Non esistono governi obbligatori dei quali gli italiani siano prigionieri, magari per mancanza di alternative, come talvolta si sente dire. è un'idea inaccettabile. L'alternativa di centrosinistra esiste".