Dopo un colloquio durato appena dieci minuti, la delegazione M5s, guidata dal capo politico Luigi Di Maio, conferma il raggiungimento di un'intesa con il Pd su un nuovo governo guidato da Conte. "Se nelle prossime ore il presidente della Repubblica affidasse l'incarico al presidente del Consiglio Giuseppe Conte chiederò che si parta dal programma e solo dopo si potrà decidere chi sarà chiamato a decidere le politiche concordate", dice Di Maio.
"IL M5s non si sottrae alle responsabilità", ha detto Di Maio, sottolineando come l'endorsement di Trump a Conte "fa capire che siamo sulla strada giusta". "Siamo sempre stati un Movimento postideologico, convinti che non esistono soluzioni di destra o di sinistra, ma semplicemente soluzioni", ha poi sottolineato il capo M5s, che torna a dire che quelle categorie della politica "sono schemi ampiamente superati".
Di Maio chiude dicendo che "si sono alimentate tante polemiche sulla mia persona", per manifestare sorpresa visto che "in una fase così delicata qualcuno ha pensato al sottoscritto piuttosto che al bene del Paese". Il leader pentastellato gioca a carte scoperte tanto da rivelare ai giornalisti al Quirinale, dopo il colloquio con Sergio Mattarella, che "la Lega mi ha proposto di propormi come premier per il M5s e mi ha informato di averlo comunicato anche a livello istituzionale". La cronaca di queste ore rende sin troppo evidente l'esito dell'offerta: "Li ringrazio con sincerità ma con la stessa sincerità dico che penso al bene di questo Paese e a non me".