Tangenti: Brunetta, no carcerazione preventiva come tortura
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Tangenti: Brunetta, no carcerazione preventiva come tortura

Tangenti: Brunetta, no carcerazione preventiva come tortura

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(AGI) - Roma, 14 ott. - "Attualmente sto vedendo un'iniziativadella magistratura nei confronti di alcune personalita'politiche e di alcuni funzionari. Aspetto di leggere le carte,io sono sempre e comunque garantista. Penso che non ci debbaessere un'invasione della magistratura nell'attivita' politica,e per questa ragione mi aspetto chiarezza nel piu' breve tempopossibile". Detto questo, Renato Brunetta, rispondendo aigiornalisti che gli chiedevano un commento al caso Mantovani,osserva che "dalle prime avvisaglie e dalle prime informazioniche si possono desumere dai giornali sto vedendo che moltoprobabilmente non serviva la carcerazione preventiva, che moltoprobabilmente si trattava di un'inchiesta datata nel tempo, chela richiesta di arresto aveva un anno di vita, e che mi parenon fosse motivata da pericolo di fuga, inquinamento delleprove e reiterazione del reato". "Io sono sempre garantista, ma sono sempre perche' non siusi la carcerazione preventiva - ammonisce il capogruppo FIalla Camera - come strumento di tortura nei confronti degliinquisiti". "Purtroppo la politica e' venuta meno al suo compito e alsuo dovere: quello di riformare la giustizia. Ripeto. Che lamagistratura faccia tutte le sue inchieste e tutte le sueindagini e che si arrivi ai processi, ma che non si arrivi -incalza - ai processi se non ci sono elementi eclatanti, congli inquisiti in carcere, o che li si lasci in carcere perfarli deporre, o autoaccusarsi, o patteggiare ammettendo colpeche magari non hanno. Questa e' la valutazione che faccio peril caso lombardo oggi, ma che ho fatto sempre anche nelle altrevicende della nostra triste storia dei rapporti tramagistratura e politica". .
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