La possibilità che l'Arabia Saudita entri nel consiglio di amministrazione del teatro alla Scala diventa l'ennesimo terreno di scontro tra il sindaco di Milano Beppe Sala e il Presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
A Fontana che ha dichiarato al 'Corriere della Sera' in edicola ieri "che non ne sapeva nulla", il primo cittadino ha replicato la mattina dopo su Facebook: "Presidente, ci spieghi una cosa. Visto che (è tutto verbalizzato) il cda della Scala dell'11 febbraio ha discusso della questione e che la Regione ha un rappresentante nel Consiglio di amministrazione, come faceva a non essere al corrente di una questione così delicata? Delle due l'una. O il suo rappresentante in Cda non ha compreso una comunicazione così importante e rilevante per Milano e la Lombardia e non lo avverte, e allora lo revochi immediatamente, oppure lei fa il furbo. Chissà...".
A stretto giro, ecco la contro - replica, sempre su Facebook, di Fontana: "Le relazioni con i sauditi non nascono certo con la Lega o con Max Ferrari (consigliere lombardo leghista indicato come il primo che avrebbe proposto una collaborazione tra il teatro e il governo saudita)...È una fake news. Molti hanno fatto i furbetti provando a tenere alta l'attenzione su un falso ed evitando di andare al cuore della questione. Anche il sindaco non ha resistito, dichiarandosi sorpreso per una notizia non vera. Un capolavoro retorico utile a rilanciare la polemica e tenere i riflettori sulla Lega... è una furbata, 'disinformazia'".
Al post pubblicato sulla sua pagina Facebook, Fontana allega un articolo di giornale che riporta la presa di posizione di Sala, che ha scritto "noto solo che più di uno non resiste alla tentazione di partecipare al gioco del 'io non c'ero e se c'ero dormivo'. Oggi si iscrive a questo club il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana".
Per Fontana, Sala "prova a distrarre dal fatto che non solo aveva seguito la cosa dall'inizio e passo dopo passo, ma che l'ingresso dei sauditi nel cda del Teatro piu' importante del mondo evidentemente lo voleva e lo vuole. Il dito e la luna... Spero solo - ha concluso - che non siano andati troppo avanti..Il punto e' questo e sono certo che nel prossimo cda le carte saranno chiare".