Il nuovo battibecco a distanza tra Salvini e Asselborn
Il ministro del Lussemburgo accusa l'italiano di politiche da anni Trenta. La risposta di Salvini: "Gli piacciono gli immigrati? Che li prenda tutti"

"Salvini usa metodi e toni dei fascisti degli anni Trenta" e lo scontro verbale alla ministeriale Ue di Vienna è stata "una provocazione calcolata": lo ha affermato il ministro degli Esteri lussemburghese, Jean Asselborn, intervistato al sito dello Spiegel. Asselborn ha lamentato che non era al corrente che il dibattito fosse trasmesso in diretta.
Se si trasmettono questo tipo di riunioni, ha lamentato, "non ci potrà mai piu' essere un dibattito franco". Asselborn, protagonista del duro botta e risposta sui migranti con Salvini a cui ha ricordato come in passato migliaia di italiani fossero emigrati in Lussemburgo, ha sostenuto che l'attacco e' stato cercato dal titolare del Viminale per poi dargli visibilità mediatica: i suoi assistenti, ha raccontato, "si piazzano nelle sale in posizioni strategiche e riprendono sistematicamente tutto quello che dice Salvini".
"Ma dico io, che problemi hanno in Lussemburgo? Nessun fascismo, soltanto rispetto delle regole. Se gli piacciono tanto gli immigrati che li accolga tutti in Lussemburgo, in Italia ne abbiamo già accolti anche troppi. Buona domenica a tutti, cin cin". Ha replicato invece ministro dell'Interno Matteo Salvini replica, su Twitter, alle nuove critiche del collega lussemburghese.
Ma dico io, che problemi hanno in #Lussemburgo?!?
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 16 settembre 2018
Nessun fascismo, soltanto rispetto delle regole.
Se gli piacciono tanto gli immigrati che li accolga tutti in Lussemburgo, in Italia ne abbiamo già accolti anche troppi.
Buona domenica a tutti, cin cin pic.twitter.com/psx29NTPpa
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