La crisi di governo sta segnando il ritorno di Matteo Renzi. L'ex premier, oggi senatore del Partito democratico, ha indetto una conferenza stampa per questo pomeriggio ma negli ultimi giorni ha scosso il panorama politico con alcune frasi che promuovevano il cosiddetto partito del non-voto. Una presa di posizione che ha messo in difficoltà il segretario Nicola Zingaretti, deciso a intraprendere "senza paura" la via delle urne.
"Non mi impicco a una formula o all'altra. La priorità è evitare che l'Italia vada in recessione". Renzi, in un'intervista al Tg2 ha ribadito le sue convinzioni. "Per colpa dei litigi tra i partiti, se votiamo adesso l'Iva schizza al 25 per cento e questo comporta che l'Italia vada in recessione. Questo comporta che nel 2020 chiudono migliaia di negozi, questo comporta che l'Italia sarà attaccata sui mercati internazionali. Allora, se i partiti vogliono litigare, litighino pure, ma prima mettiamo in sicurezza i conti degli italiani. Io da ex premier conosco i numeri del bilancio, l'Italia rischia la recessione e questo non possiamo permettercelo".
Non mancano certamente gli attacchi nei confronti di Matteo Salvini, ribattezzato da qualche settimana come Capitan Fracassa, e sempre più bersaglio dei suoi post sui social. Secondo quanto scrive Renzi anche il leader della Lega, nonostante annunci e proclami, vorrebbe evitare le urne. Nonostante i presunti "favori" fatti dal presidente del Senato, Casellati.
Ma il politico di Scandicci scarta anche l'opzione di un Giuseppe Conte bis: "Conte di nuovo presidente del Consiglio? Non è che in questo anno abbia brillato, ma non tocca a me decidere, è compito del Capo dello Stato". Poi sottolinea la priorità per il futuro del Paese: "Non mi impicco a una formula o all'altra, per me la priorità è portare a casa l'abbassamento delle tasse. Le formule con cui questo avverrà dipendono dalle discussioni tra i partiti".
Ma la domanda che tutti si fanno è sempre la stessa: nascerà un nuovo partito a guida renziana? Per ora il senatore dem non si sbottona più di tanto: "A me converrebbe stare lì a dire 'il tempo è galantuomo, avevamo ragione noi'. Se ho preso una posizione chiara è perché sono preoccupato per i conti pubblici e per i risparmi delle famiglie".
Così come l'aria di scissione che aleggia sopra la sede di Via del Nazareno: "Le discussioni interne al Pd, i retroscena a me non interessano e non mi riguardano. Quando ci sarà da dire qualcosa, lo diremo chiaramente". Magari già partendo dalla conferenza stampa fissata per le 16,30, all'interno della Sala Caduti di Nassyria. Anche perché, fino ad ora, l'argomento è rimsto senza commenti e smentite da parte dei più importanti esponenti del partito.