(AGI) - Roma, 22 mar. - Matteo Renzi respinge l'accusadi essere"arrogante" rivoltagli ieri da Massimo D'Alema, che, replica ilpremier, "ha utilizzato un lessico che non mi appartiene.Espressioni che stanno bene in bocca a una vecchia gloria delwrestling, piu' che a un ex primo ministro".
Cosi' ilpresidente del Consiglio in un'intervista a Repubblica in cuisi lascia andare anche ad una battuta calcistica: "Credo (cheD'alema noto tifoso giallorosso, ndr) fosse arrabbiato perRoma-Fiorentina: ha capito che il vero giglio magico e' scesoin campo all'Olimpico... Compito del Pd e' cambiare l'Italia,sia che D'Alema voglia sia che D'Alema non voglia. E noi lofaremo".
In ogni caso il premier scommette "che non ci sara'alcuna scissione. Il Pd e' un luogo aperto al confronto.Nessuno puo' pretendere di avere laverita' in tasca. La miaproposta e' quella di discutere e confrontarsi sul modello dipartito, sull'identita' della sinistra che cambia in Europa ein Italia. Cuperlo ha picchiato duro su di me ma ho apprezzatola sua analisi. Il dibattito ha bisogno di tutti. Non cacciamonessuno. Da qui al congresso del 2017 abbiamo due anni perdiscutere di come irrobustire il Pd uscendo dalla logica deitalk e dei tweet e gustando la fatica di ascoltarsi".
Per Renziil problema e' che "una parte della minoranza ha questasimpatica abitudine di trattarci come usurpatori, come sefossimo entrati nottetempo al Nazareno scassinandolo. Prima opoi accetteranno il fatto che se ci siamo noi, e non piu' loro,e' perche' ci hanno scelto gli iscritti, ci hanno votato glielettori alle primarie e ci hanno sostenuto gli italiani conuna percentuale di consensi che non si vedeva dal 1958". (AGI)