"La prima è per Marco Travaglio". Matteo Renzi, oggi a Torino, ha firmato davanti alla platea del Lingotto la prima delle querele che, nei giorni scorsi, aveva promesso di fare entro il 22 febbraio. "Sono orgoglioso e fiero dei miei genitori. Non ho niente di cui vergognarmi perché conosco i fatti", ha aggiunto l'ex premier, nella città della Mole per presentare il suo libro "Un'altra strada".
"Non perdiamo tempo con il rancore"
"A tutti voi che aspettavate parole di rabbia, in tanti speravano in un fallo di reazione, dico non perdete tempo con il rancore", è la conclusione del suo intervento, "gli ex amici che sono scesi dal carro non meritano neanche la vostra stima, riservate loro una genuina indifferenza. Gli avversari politici fanno da soli, non hanno noi come rivali, hanno la realtà. Il M5s sta implodendo e la prossima implosione toccherà alla Lega: non pensate che questo gigante dai piedi di argilla possa tornare al nord se dice no alla Tav, fanno da soli, non hanno bisogno di noi".
"Poi toccherà a noi e non penseremo a vendicarci anche perché ci lasceranno un Paese nelle macerie e toccherà ancora a noi portarlo fuori dal fango", ha detto ancora Renzi, "il Pd avrà la possibilità di giocarsela quando ci saranno le prossime elezioni".