Renzi: nostre riforme solide "Il meglio deve ancora venire"
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Renzi: nostre riforme solide "Il meglio deve ancora venire"

Renzi: nostre riforme solide "Il meglio deve ancora venire"

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(AGI) - Roma, 8 mar. - Il no annunciato da Silvio Berluisconialle riforme, che martedi' saranno votate dall'Aula dellaCamera, viene accolto con ostentata indifferenza da MatteoRenzi, come a dire che ormai del secondo contraente del Pattodel Nazareno non c'e' piu' nemmeno tanto bisogno. In mattinatail leader di Forza Italia aveva dichiarato totaleindisponibilita' verso il Pd ed il suo leader, nel pomeriggioquesti risponde con la piu' renziana delle alzate di spalle. Ilmeglio deve ancora venire, scrive il presidente del Consilgionella sua newsletter, e noi non abbiamo alcuna voglia dimollare. Primo pensiero di Renzi nella sua circolaretelematica, quello alla ripresa economica. "In un anno sonoaumentati i posti di lavoro, piu' 134mila. Con le misure dellalegge di stabilita', zero tasse per chi assume a tempoindeterminato e con la riforma del lavoro (Jobs Act) sara'ancora piu' facile assumere", rivendica, "Il Jobs Act aumentale tutele per chi perde l'occupazione, ma soprattutto facilitale assunzioni, con buona pace di chi ha trascinato per mesi unapolemica ideologica". Inoltre: "Lo spread non fa piu' paura: ildecennale con i Bund era oltre 200 nel febbraio 2014, adessosta sotto i 90 e ancora non e' partito il Quantitive Easing.Quando partira' lo spread scendera' ancora". Ancora: "Ildollaro ha recuperato terreno sull'Euro e ci avviciniamo allaparita'. L'Italia ha tutto da guadagnarne". In aggiunta:"L'Unione Europea sta attenta ai vincoli di bilancio mafinalmente si torna a parlare di crescita e investimenti (pianoJuncker) e la nostra battaglia sulla flessibilita' ha visto deirisultati concreti (la comunicazione sulla flessibilita' dellaCommissione Europea)". E se non bastasse: "Mutui ecompravendita di auto crescono a doppia cifra. Mercatoimmobiliare, consumi, indice di fiducia delle famiglie e delleimprese tornano al segno piu' dopo anni. Nel primo trimestre e'probabile che il Pil torni positivo dopo decine di rilevazioninegative". Grazie al governo, grazie ad un Pd forte, suggeriscea questo punto Renzi: "Tutto questo deriva dalla solidita'delle nostre riforme (l'elenco non comprende solo il mercatodel lavoro ma spazia dai tanto criticati 80 euro fino allemisure innovative sulla legge di stabilita' che ha abbassato letasse per chi crea posti di lavoro e ridotto l'Irap) e dallarecuperata credibilita' internazionale del Paese, che e' unfattore molto importante per la fiducia dei mercati e quindiper l'economia reale. Ma naturalmente non basta". Insomma, "Ilquadro economico non e' mai stato cosi' invitante: si aggiunga- e su questo noi non c'entriamo niente, ma siamo felici pergli effetti - che il costo del petrolio e' molto basso e questoe' un dato molto significativo specie per un paese con lanostra bolletta energetica". Quindi "fuori torna a splendere ilsole. Ma uscire di casa e mettersi in cammino dipende solo danoi. Per questo noi continuiamo con decisione sulle principalisfide che abbiamo davanti". Detto questo, Renzi presenta illavoro della prossima settimana, con una considerazione dicarattere metodologico. Il contributo delle opposizioni e'benvenuto, a patto che non intralci. I punti sono enumeratiquasi con pedanteria. Eccoli a partire dal primo. "Riformecostituzionali. Superare il bicameralismo paritario, ridurre ipoteri delle regioni e semplificare il rapporto tra centro eautonomie, eliminare gli enti inutili. Ci siamo. Martedi'andiamo alla camera con il voto finale della seconda lettura.Puntiamo al referendum finale (perche' per noi decidono icittadini, con buona pace di chi ci accusa di atteggiamentoautoritario: la sovranita' appartiene al popolo e sara' ilpopolo a decidere se la nostra riforma va bene o no. Il popolo,nessun altro, dira' se i parlamentari hanno fatto un buonlavoro o no)". Secondo: "Legge elettorale. Certezza delvincitore, ballottaggio, garanzia di governabilita', parita' digenere, meta' preferenze e meta' collegi. Manca l'ultimalettura - quella finale - alla Camera". Punto numero 3, lascuola: "In settimana concludiamo l'esame in consiglio deiministri e presentiamo il disegno di legge al Parlamentochiedendo di discuterlo velocemente. Se le opposizioni nonfanno ostruzionismo, ma provano a dare una mano anchemigliorando il testo, non ci sara' nessun provvedimento diurgenza da parte nostra. Attenzione!!! mai vista tantadisinformazione come sulla scuola". Quarto, la Rai. "Insettimana iniziamo l'esame in consiglio dei ministri perchiuderlo velocemente. Poi la palla passa al Parlamento con lostesso metodo della scuola". Segue la riforma della Pa. "Insettimana la Commissione al Senato dovrebbe dare il via liberaal ddl Madia. Poi aula. E' una legge delega che introduce moltenovita' e dovrebbe semplificare il quadro. Nelle prossimesettimane date un occhio a cio' che accadra' sull'innovazione.In posizione quasi marginale, un messaggio su un temascottante. "Ribadisco che sul piano dei diritti metteremo lastessa determinazione che abbiamo messo e stiamo mettendo nellealtre riforme", assicura Renzi, che di messaggio. Neanche tantosubliminale, ne spedisce un altro. "Mai come nel momentodell'elezione di Sergio Mattarella e' stato chiaro a tutti chequesto Parlamento ha la forza non solo di arrivare al 2018 maanche e soprattutto di cambiare in profondita' il sistemaitaliano. E se questo comportera' un attacco al potere direndita di chi difende in modo tenace e ostinato lo status quo,beh, noi non ci tireremo indietro", scrive. Il riferimento alMetodo Mattarella e' chiaramente indirizzato all'opposiozioneinterna al Pd. La quale e' invitata riflettere su un altropunto. "Lasciate che lo dica chiaro, per la prima volta: tuttoil merito di questo lavoro e' del 41% delle elezioni europee.Ci ha dato una forza straordinaria ovunque. Ce la da' in Europadove siamo il partito piu' votato. Ce la da' in Italia inParlamento. Ce la da' dentro il nostro partito, non come formadi ricatto ma come richiamo alla responsabilita' (dobbiamodiscutere e farci carico delle ragioni di tutti, anche di chinon ha la maggioranza, ma nessuno puo' permettersi di fermareil cambiamento che gli italiani ci hanno chiesto)", chiosa ilpremier, "Il 41% inchioda il Pd a una grandissimaresponsabilita': rispondere agli italiani che vogliono tornarea sperare. E se e' vero che molto e' stato fatto, diciamo laverita': il meglio deve ancora venire. E arrivera'". .
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