Renzi "Di tutto per creare lavoro"Marchionne "Appoggio il premier
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Renzi "Di tutto per creare lavoro"Marchionne "Appoggio il premier

Renzi "Di tutto per creare lavoro"Marchionne "Appoggio il premier

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(AGI) - New York, 26 set. - La Fiat Chrysler, che ha messoinsieme "due aziende bollite" per farne "un attore globale",puo' essere un modello per la rinascita per l'Italia che vuolecambiare: e' questo il messaggio che Matteo Renzi ha portatoalle porte di Detroit, nell'immenso quartier generale delgruppo automobilistico di Auburn Hill. "Come ce l'hanno fatta i15.000 dipendenti della Chrysler in questo edificio,l'obiettivo e' poter dire che cosi' ce la faremo anche inItalia", ha detto il premier in conferenza stampa, affiancatodall'ad, Sergio Marchionne. Renzi ha potuto giocare in casa, forte dell''endorsement'incondizionato alle sue riforme che Marchionne gli avevaribadito anche mercoledi' a New York. Lui ha ricambiatorendendo omaggio al nuovo gruppo e definendo "una grandeopportunita'" la quotazione del titolo a Wall Street, fissataper il 13 ottobre. "Da italiano sono orgoglioso che ci sia FiatChrysler, e' una scommessa che mi piace", ha sottolineato ilpremier, "preferisco che ci sia un gruppo in grado di stare nelmercato globale piuttosto che una compagnia chiusa nei propriconfini che chiude i battenti". Poi ha fatto capire di annoverare la Fiat tra quei "poteriforti in grado di aiutare il Paese a cambiare". "Lo Statoitaliano non da' soldi alla Fiat", ha sottolineato, ma puo'aiutarla riducendo gli ostacoli" per operare in Italia.Inevitabilmente la conferenza stampa ha portato anche ai temiitaliani, con Renzi che si e' detto convinto che non ci sara'una spaccatura nel Pd sulla riforma del lavoro ma ha ribaditoche "fara' tutto il necessario per ridurre il numero deidisoccupati". L'attenzione dei media era pero' soprattutto per i duepersonaggi, Renzi e Marchionne, a cui i giornalisti hannochiesto cosa li accomunasse vista la loro grande sintonia."Spero il finale", ha detto il premier, ricordando come l'adabbia "preso due aziende che sembravano bollite ed e' riuscitoa farne un gruppo in grado di stare sul mercato globale". "Ciaccomuna l'idea che l'Italia non sia un Paese bollito comeviene dipinto dagli opinionisti", ha aggiunto. Marchionne ha risposto che Renzi, come lui, "non ha paura"."Io sono stato molto criticato in Italia e me ne sono fregato,spero che Renzi faccia altrettanto. E' importante avere ilcoraggio di andare avanti, l'agenda e' enorme, c'e' un Paese daricostruire", ha ricordato l'ad di Fiat Chrysler, "io e Renzinon dobbiamo condividere i compiti, ma spero che il premier nonsi faccia intimidire dalle critiche". La speranza di Renzi, ovviamente, e' che il successo diFiat Chrysler si riverberi anche sull'occupazione neglistabilimenti in Italia. In questo c'e' stato anche spazio perun siparietto quando ha chiesto a Marchionne: "Quantidipendenti avete qui?". "15.000 qui a Auburn Hill e altri10.000 nell'area di Detroit", e' stata la risposta. "Alloraqualcuno mandiamolo a Melfi", ha proposto Renzi sorridendo. "AMelfi ne abbiamo gia' abbastanza", ha replicato l'ad,"abbastanza per fare le cose che dobbiamo fare". Marchionne ha accompagnato Renzi nel Centro Stile in cuinascono i nuovi modelli e in un tour della sede del gruppo, ilsecondo edificio piu' esteso d'America dopo il Pentagono. Altermine della visita c'e' stato l'incontro con una delegazionedi dipendenti del gruppo, durante il quale e' stato proiettatoun video sulla Renegade, la prima jeep che viene prodotta nellostabilimento di Melfi. "Un modello di eccellenza", lo hadefinito Marchionne che ha preso la parola per parlaredell'imminente Ipo che "segnera' l'inizio di un mondo nuovo edi una nuova era per il gruppo". Sara' la consacrazione di una nuova Fiat che "non e' piu' un'azienda globale soltanto neinumeri, ma lo e' nello spirito, nella mentalita' e nelleambizioni della sua gente". E ora, ha aggiunto, l'Italia comeFiat sta "iniziando un nuovo corso": "Vedo finalmente un ventodiverso". Poi ha preso la parola il premier che ha ribadito lavolonta' di "spezzare i pregiudizi" e la rassegnazione inItalia, ma ha sottolineato che la prima priorita' e' l'occupazione e quindi le riforme: "Chi dice che vuole crearelavoro e non aiuta le imprese a investire, prende in giro ilsuo popolo", ha insistito. .
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