Paola Nugnes espulsa dal Movimento 5 stelle. Il provvedimento è stato comunicato dal blog delle Stelle e arriva all'indomani del voto contrario della senatrice alla questione di fiducia posta dal governo al decreto crescita a Palazzo Madama. "Io non mollo, resto al Senato", reagisce Nugnes, definendo una "abiura" la misura cui è stata sottoposta.
E mentre nel blog si chiedono le dimissioni da senatrice, in sua difesa interviene Roberto Fico. "Paola Nugnes sarà sempre Movimento perché il Movimento è un sentire e niente può cancellare 12 anni di lavoro, progetti, coraggio vissuti insieme", scandisce il presidente della Camera. "Dodici anni di strada percorsa fianco a fianco. Se il Movimento è qui oggi lo si deve anche al tassello messo da Paola e non si può far finta di non vederlo".
Ma il post del blog non lascia spazio a conciliazioni. "Oggi il capogruppo del Movimento 5 Stelle Stefano Patuanelli ha comunicato al presidente del Senato e alla diretta interessata l'espulsione di Paola Nugnes dal gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle al Senato. Lo scorso 23 giugno, Paola Nugnes ha rilasciato una intervista al quotidiano 'il Manifesto' in cui affermava - tra le altre cose - il suo intendimento di lasciare il Movimento 5 Stelle per passare al gruppo misto, a nostro avviso dovrebbe dimettersi e liberare il posto", si chiede.
"Inoltre ha espresso ripetutamente la volontà di votare contro il provvedimento per tagliare il numero dei parlamentari". "La decisione - prosegue il post - è stata presa, sentito il direttivo, prendendo atto delle sue dichiarazioni e delle reiterate violazioni dello Statuto e del regolamento del gruppo parlamentare poste in essere da Paola Nugnes. Ad esempio il fatto di aver votato in contrasto al gruppo 131 volte, per le quali era aperta da tempo una procedura disciplinare nei suoi confronti. A queste si è aggiunto nella seduta di ieri, il voto contrario alla fiducia al governo presieduto da un presidente del Consiglio dei Ministri espressione del Movimento 5 Stelle, in violazione dell'art. 3 del codice etico".
"Io non mollo, resto al Senato"
"Io non mollo, resto al Senato. Ritengo che zittirmi sarebbe una abiura - è la replica di Nugnes, intervista dall'Agi -. Non mi ricandiderò in futuro ma ora non intendo dimettermi. Sento una responsabilità forte che mi sono accollata in campagna elettorale e ritengo che sarebbe una pericolosa abiura zittire la mia voce, il controcanto a questo Movimento 5 stelle. Sarebbe grave e doloso".
"L'espulsione non è un atto che mi coglie di sorpresa, arriva alla fine di un percorso, ormai divenuto noto a tutti. Proprio per questo, avevo chiesto un'uscita concordata ma evidentemente non è stato preso in considerazione", lamenta la senatrice napoletana. "Si tratta di un atto conseguente al voto che ho dato contro la fiducia a questo governo 'sovrano' che non si può contestare", aggiunge.
"Io ho ritenuto di prendere questa decisione perché non posso dare la fiducia al governo che approva il decreto sicurezza, al decreto sicurezza bis, la flat tax", continua. "Sto avendo molto sostegno: c'è una spaccatura nel Paese", sostiene. "Ho ricevuto molte telefonate di persone che mi hanno detto di comprendere e condividere il mio gesto. Io mi sento parte del Movimento 5 stelle e non ho alcuna intenzione di mollare: ho una identità politica che precede il M5s nelle mie lotte per il riconoscimento diritti, l'equità sociale e la difesa dell'ambiente. Il problema è nello statuto del 2017 che ha distrutto il Movimento come disegnato nello statuto del 2007 mettendo Di Maio a capo di tutto e l'ingresso di Casaleggio", prosegue.
"Ho dato a questo Movimento un anno di tempo ma la diversità organizzativa e di contenuti con l'ingresso al governo è diventata insostenibile". Nugnes stigmatizza poi l'alleanza con la Lega, a suo giudizio, un partito di "destra identitaria, non liberale, che si pone contro la cultura politica del Dopoguerra, della Costituzione, e del post fascismo".