AGI - Due tavoli: uno sulle riforme istituzionali (tra l'altro riforma del bicameralismo e del titolo V e i correttivi dopo il taglio del numero dei parlamentari) e l'altro sugli obiettivi di politica economica (tra i punti accelerazione sulle infrastrutture e riforma fiscale). E' partita l'operazione nel governo per quel patto di fine legislatura auspicato dopo le Regionali.
Due ore di vertice a palazzo Chigi, alla presenza del premier Conte e dei leader della maggioranza. Soddisfatti Zingaretti ("E' stata una buona e utile occasione per assumersi l'impegno di lavorare piu' uniti sgomberare il campo da ogni polemica e concentrarci nella lotta al virus"), Crimi ("Ci siamo concentrati sulle emergenze e sulle misure che stiamo portando avanti uniti come governo. Ci stiamo dando degli step per fare un tagliando"), Renzi ("Oggi si e' fatto un passo in avanti. Ora mettiamoci al lavoro: se sono rose fioriranno") e il presidente del Consiglio: "E' emersa - ha sottolineato il Capo del governo - una comune determinazione ad affrontare il momento di difficoltà che sta attraversando il Paese con grande senso di responsabilità, rimanendo uniti e scacciando via qualsiasi possibile motivo di polemica o contrapposizione".
L'orizzonte è quello di arrivare al 2023. E' stata la prima occasione per un confronto dei leader del fronte rosso-giallo. Il tagliando al programma di 29 punti verrà ultimato entro novembre. Il leader di Iv resta guardingo. "Si capirà se ci sono i presupposti" per questo patto, rimarca rilanciando la sintonia con Zingaretti. Con il Movimento 5 stelle le distanze permangono, a partire dal Mes. Ma il presidente del Consiglio ha rilanciato la necessità di restare compatti, offrendo a Italia viva e al Pd la sponda sul superamento del bicameralismo e del Titolo V. A metà novembre ci sarà un nuovo incontro per stringere sul cronoprogramma. Ora l'obiettivo è soprattutto concentrarsi sulla gestione dell'emergenza Covid.