AGI - Aprire una discussione sul concorso straordinario per i docenti fissato ad ottobre: a chiederlo è il Partito Democratico che ha fatto pervenire la richiesta al ministro della Scuola, Lucia Azzolina, per voce della responsabile Scuola del Pd, Camilla Sgambato.
L'allarme dei sindacati
"Così come è stato fatto notare dalle sigle sindacali, sarebbe opportuno un supplemento di riflessione relativamente ad un rinvio del concorso straordinario per la scuola, magari durante le festività natalizie per non privare le scuole di molti docenti chiamati a sostenere le prove selettive ad ottobre", spiega Sgambato all'AGI: "Ed inoltre, celebrando i concorsi durante le vacanze di natale eviteremmo di stressare le scuole con ulteriori problemi di sanificazione e spazi", aggiunge.
Nessuno scontro
Un confronto 'laico', lontano dagli schemi di partito perchè, sottolinea ancora la dem, "nessuno di noi ha la verità in tasca, ma dall’ascolto di chi lavora nel mondo della scuola possono venire sollecitazioni importanti. Questo riguarda anche ad esempio quei candidati che vengono messi in quarantena perché in contatto con un positivo al Covid nella scuola in cui insegnano: come facciamo a garantire il loro diritto a partecipare al concorso? Si tratta di alcuni degli argomenti sui quali è giusto riflettere senza pregiudizi e senza che sia trasformato tutto in uno scontro tra verità contrapposte".
Orfini per il rinvio
Contrario al concorso in questi tempi è Matteo Orfini: "Quando insieme al Senatore Francesco Verducci e a tanti precari spiegavamo che sarebbe stato più serio e giusto procedere a una stabilizzazione per titoli e servizio conclusa a fine anno da un colloquio selettivo volevamo semplicemente evitare questo caos", dice Orfini. "Siamo ancora in tempo. Si rinvii il concorso (come chiesto oggi dal Pd) e si apra un tavolo sulla stabilizzazione per trovare la soluzione migliore".
Il niet M5s
Tuttavia, il Movimento 5 Stelle legge nelle parole di Sgambato la volontà di non celebrare il concorso e risponde con un 'niet' che sembra chiudere a qualsiasi confronto. "Respingiamo al mittente la proposta di rinviare il concorso straordinario per la scuola giunta oggi dalla responsabile scuola del Partito Democratico", spiegano in una nota i senatori M5s in Commissione Istruzione.
Una presa in giro
"Fosse stato per noi avremmo fatto tenere le prove ad agosto (o un concorso ordinario per tutti), ma con il superamento del test a crocette e l'introduzione della prova a risposta aperta abbiamo concordato il procrastinarsi della data all'autunno. Ora che siamo in dirittura d'arrivo per l'inizio delle prove, previsto per il 22 ottobre, un ulteriore rinvio sarebbe una presa in giro per gli oltre 60.000 candidati, senza contare il mezzo milione di candidati al concorso ordinario che verrebbe di conseguenza spostato in avanti. Non possiamo permetterlo", aggiungono.
I sospetti
Alla base del muro alzato dai Cinque Stelle ci sono anche i sospetti su un presunto "piano del Pd per accaparrarsi il ministero dell'Istruzione", così come spiegano fonti parlamentari grilline: "E' da quando abbiamo varato insieme il governo che ci provano", chiosa un deputato.
Anche FI per il rinvio
Dall'opposizione si leva la voce di Forza Italia: "E' ridicolo prevedere, dal 22 ottobre al 9 novembre, le prove del concorso straordinario per la scuola. I nostri istituti e i nostri ragazzi sono già stressati da un inizio anno complicato. Andare ad appesantire ulteriormente questi delicati mesi per dei test che coinvolgeranno circa 60 mila precari - che dovranno dunque assentarsi dal lavoro, causando altre ore di didattica in fumo - vuol dire non avere a cuore il regolare percorso formativo degli studenti. Un governo lontano dalla realtà, distratto e inconcludente persevera negli errori, il ministro Azzolina dimostra ancora una volta la sua inaccettabile superficialità", osserva Mariastella Gelmini, capogruppo forzista alla Camera.
Italia Viva per il concorso
Favorevole a celebrare il concorso nei tempi previsti è Italia Viva: "La scuola ha bisogno di insegnanti preparati e selezionati, perché la qualità dell’insegnamento per i ragazzi è fondamentale", dichiara il capogruppo di Italia Viva in Commissione Cultura alla Camera, Gabriele Toccafondi.