Da una parte il presidente della Commissione Bilancio della Camera, il leghista Claudio Borghi. Dall'altra il portavoce della rappresentanza italiana del Parlamento europeo, Maurizio Molinari. Nel mezzo una tempesta di tweet che parte da un sondaggio e coinvolge il Milan il governo, l'opposizione e Strasburgo.
La polemica nasce a seguito di una serie di tweet pubblicati nei giorni scorsi dall'account italiano del Parlamento in cui l'Eurocamera, citando l'Eurobarometro di ottobre scorso, riportava il fatto che il 65% degli italiani sono favorevoli all'euro.
Poco dopo Borghi aveva replicato al tweet invitando a "preparare le scatole di cartone" perché "sarete spazzati via". Nella serata di lunedì il responsabile dell'ufficio stampa del Parlamento europeo in Italia, per l'appunto Molinari, ha replicato alle parole del deputato della Lega: "Non si sta scaldando un po' troppo? Invitiamo insieme tutti gli italiani ad andare a votare il 26 maggio e, con gli altri cittadini europei, decideranno loro che direzione dovrà prendere l'Ue. Per ora i due terzi degli italiani sono pro Euro, che le piaccia o no", ha scritto.
"Ah bene E' lei l'autore del capolavoro - è stata la replica di Borghi - Quindi il Parlamento fa propaganda sulla base dei sondaggi che lui stesso commissiona. Interessante. Mi fa una bella infografica del Parlamento europeo contro l'immigrazione dato che la maggioranza degli italiani è contraria?".
Il funzionario del Parlamento ha ribattuto: "Ma quale propaganda, mi trovi un dato errato nei tweet invece di sproloquiare? A fare propaganda è chi millanta un solo morto nel Mediterraneo nel 2019! Ma si sa occhio non vede cuore non duole".
Il botta è risposta è andato avanti, il parlamentare leghista ha riportato alcuni tweet passati di Molinari critici nei confronti della Lega e del M5S accusandolo di essere un "addetto stampa di un'istituzione che sta facendo politica abusando del suo ruolo". Fino alla minaccia finale: "Penso che lei non sia lucido e non sia adeguato per il ruolo che ricopre - scrive il presidente della Commissione Bilancio - Provvederemo dopo le elezioni a far presente la cosa al nuovo ufficio di presidenza del Parlamento UE. A presto".
"Ormai siamo alle liste di proscrizione prima delle elezioni" ha protestato il vice presidente del Parlamento europeo David Sassoli. "Forse per Borghi non è ancora chiaro - continua l'esponente dem - ma gli ricordo che il Parlamento non è una sua proprietà o una dependance della Lega, ma appartiene ai cittadini europei, che con il voto eleggono i propri rappresentanti. Noi difenderemo fermamente l'indipendenza del Parlamento e dei suoi dipendenti da questo assalto volgare e squadrista"
Con Molinari si è schierato anche il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani. "Non tocca a sia pur importanti politici italiani minacciare la sua rimozione per aver dato notizie o aver espresso opinioni a loro non gradite. Difendo l'autonomia della Istituzione che presiedo e respingo con forza ogni minaccia" ha detto.