"Noi guardiamo al vostro popolo come a un punto di riferimento e non un nemico, e le divergenze politiche e di visione fra il governo francese e italiano non devono ricadere sullo storico rapporto di amicizia che unisce i nostri due popoli e i nostri due Stati": è quanto ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio in una lettera pubblicata da Le Monde all'indomani del richiamo dell'ambasciatore francese a Roma.
Di Maio ha ribadito "la volontà di collaborazione del nostro esecutivo sulle questioni che ci stanno più a cuore". Il vicepremier M5s ha assicurato che "l'Italia e il governo italiano considerano la Francia come un Paese amico e il suo popolo, con la sua tradizione democratica millenaria, come un punto di riferimento a livello mondiale, nelle conquiste dei diritti civili e sociali".
Da ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle politiche sociali, ha sottolineato, "ho sempre guardato alla Francia e al suo sistema di Stato-provvidenza come alla 'stella polare' dei diritti sociali europei. Non sono stupito che il popolo francese mostri segni considerevoli di malessere di fronte allo smantellamento di alcuni di questi diritti. E questo non riguarda soltanto il governo attuale".
Di Maio ha quindi fatto riferimento agli incontri avuti in Francia con i Gilet gialli, spiegando di essere "stato molto colpito dal fatto che nel loro manifesto politico vi sono "temi che ormai superano la destra e la sinistra e che mettono al centro il cittadino e i suoi bisogni, in un atteggiamento post-ideologico".
"In Italia guardiamo con grande attenzione e rispetto quello che succede in Francia. E tutti i giorni, come governo italiano, cerchiamo di prendere iniziative destinate a ristabilire i diritti dei cittadini, invertendo la rotta rispetto al passato, a quel tempo in cui l'azione politica aveva come solo obiettivo di togliere diritti e possibilità economiche ai più poveri per regalare tutto ai potentati economici. Questo perché vogliamo che la qualità della vita sia migliore per i cittadini".