Cinque anni di 'passione' per il leader di Forza Italia e 4 volte presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Venerdì il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso al Cavaliere la riabilitazione. Una decisione che cancella tutti gli effetti della sentenza definitiva per frode fiscale e le conseguenze dovute alla legge Severino, rendendo Berlusconi nuovamente candidabile sia al Senato che alla Camera. La vicenda ha inizio, tuttavia, ben prima, e precisamente nel 2012, quando è stata emessa la prima sentenza di condanna. Ma nel vivo si è entrati solo nell'estate del 2013, con la sentenza definitiva e successivamente la decadenza da senatore del leader di Forza Italia. Esultano gli esponenti azzurri, soddisfatti anche gli alleati Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che si congratulano con l'ex premier.
Queste le tappe principali del percorso giuridico e politico di Berlusconi, dalla sentenza della Cassazione fino alla decisione di venerdì:
- 1 agosto 2013: la condanna definitiva
Sono le 19,40 quando i giudici della Suprema Corte, dopo 7 ore di camera di consiglio, hanno emesso il loro verdetto, confermando la condanna di 4 anni per frode fiscale. I giudici rinviano ad una diversa Corte d'Appello di Milano la rideterminazione della pena accessoria, ovvero la durata dell'interdizione dai pubblici uffici. Una vicenda giudiziaria iniziata nel 2012, quando esattamente il 26 ottobre Silvio Berlusconi viene condannato in primo grado a 4 anni di carcere (poi diventati uno, in seguito all'applicazione dell'indulto) e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici. Successivamente, la Corte d'Appello di Milano, l'8 maggio del 2013, ha confermato la condanna.
- 4 agosto 2013: la manifestazione davanti a Palazzo Grazioli, "non mollo"
Il Popolo delle Libertà organizza a sostegno del proprio leader una manifestazione in via del Plebiscito, proprio davanti palazzo Grazioli, la residenza romana di Berlusconi. L'ex premier sale sul palco alle 18,15 e assicura: "Voglio farvi una promessa, io sono qui, resto qui e non mollo, continuerò a combattere per la democrazia e la libertà". Il leader azzurro professa la propria innocenza e attacca: "Sono innocente,". Berlusconi, poi, rassicura, "il governo deve andare avanti ed approvare i provvedimenti economici". Il Pdl, infatti, era parte integrante del governo di larghe intese guidato dal Pd Enrico Letta.
- 7 settembre 2013: il ricorso a Strasburgo
I legali di Silvio Berlusconi presentano ricorso davanti alla Corte di Strasburgo.
- 28 settembre 2013: la maggioranza di Letta vacilla
La maggioranza che sostiene Letta vacilla. In seguito alla decisione del presidente del Consiglio di posticipare il decreto che impediva l'aumento dell'Iva al 22%, i ministri del PdL si dimettono su ordine di Silvio Berlusconi, aprendo di fatto una crisi di governo. Il Presidente del Consiglio annuncia che si presenterà a breve davanti alle camere per chiedere il rinnovo della fiducia al suo governo.
- 29 settembre 2013: Letta al Colle
Il Presidente del Consiglio Letta si reca al Colle, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per fare il punto della situazione.
- 30 settembre 2013: le dimissioni dei ministri Pdl
A palazzo Chigi pervengono le dimissioni irrevocabili dei ministri PdL. Nel frattempo, la data per il voto di fiducia è fissata al 2 ottobre: in mattinata si voterà al Senato, nel pomeriggio alla Camera. Il giorno dopo, il presidente Enrico Letta respinge le dimissioni dei ministri del Popolo della Libertà.
- 2 ottobre 2013: la fiducia a sorpresa a Letta
Il Presidente del Consiglio Letta riferisce in mattinata al Senato della Repubblica e ottiene la fiducia con 235 sì e 70 no. In serata anche la Camera dei deputati conferma la fiducia al governo con 435 si' e 162 no. A sorpresa, e dopo una mattinata di fibrillazioni, il PdL vota a favore. Ad annunciarlo è lo stesso Berlusconi, pronunciando poche parole in Aula al Senato.
- 4 ottobre 2013: la Giunta del Senato vota la decadenza
"Proponiamo la decadenza del senatore Silvio Berlusconi". Dario Stefano, presidente della Giunta per le immunità del Senato, legge, dopo quasi 6 ore di camera di consiglio, la decisione della Giunta. 15 voti a favore, 8 i voti contro. Berlusconi tuona a caldo: "Una decisione indegna per eliminarmi".
- 16 novembre 2013: rinasce Forza Italia
Il Consiglio Nazionale del Popolo della Libertà e Silvio Berlusconi approvano la sospensione delle attività del PdL e il rilancio di Forza Italia, al nuovo partito non aderisce la corrente guidata da Angelino Alfano, che forma il Nuovo Centrodestra. Sia Forza Italia che il Nuovo Centrodestra continuano a sostenere il Governo Letta.
- 26 novembre 2013: Forza Italia passa all'opposizione
Il Governo Letta pone la fiducia sulla Legge di Stabilità presentando un maxiemendamento. Forza Italia annuncia il voto contro e passa all'opposizione. Il Nuovo Centrodestra resta invece nella maggioranza.
- 27 novembre 2013: il Cav fuori dal Parlamento, "lutto per la democrazia"
Alle ore 17,43 Silvio Berlusconi viene messo fuori dal Parlamento. L'Aula del senato, dopo una giornata convulsa, approva con voto palese (con 192 sì, 113 no e 2 astenuti) la decadenza da senatore dell'ex premier, per effetto della Legge Severino, in seguito alla condanna per frode fiscale. Berlusconi non è in Aula, ma parla davanti a palazzo Grazioli a una folla di militanti e sostenitori che si sono radunati: "un giorno amaro e di lutto per la democrazia", tuona visibilmente provato. Il Cavaliere ribadisce che la sentenza "grida vendetta davanti a Dio e agli uomini" e annuncia che non ha nessuna intenzione di farsi da parte.
- 18 gennaio 2014: il patto del Nazareno
Silvio Berlusconi varca per la prima volta il portone della sede nazionale del Pd e incontra Matteo Renzi. I due leader siglano il 'Patto del Nazareno' sulle riforme costituzionali e sulla legge elettorale. È il ritorno sulla scena politica del Cavaliere, dopo la decadenza da senatore.
- 9 maggio 2014: iniziano i servizi sociali
Alle 9,30 inizia l'attività di volontariato di Silvio Berlusconi. È il primo giorno con gli anziani malati di Alzehimer nell'Istituto Sacra Famiglia di Cesano Boscone (Milano), dove il leader azzurro svolgerà l'attività di volontariato prescritta dai giudici nell'affidamento ai servizi sociali per la condanna al processo Mediaset.
- 29 gennaio 2015: il conflitto con Renzi sul Quirinale
Il leader del Pd, Matteo Renzi annuncia il nome di Sergio Mattarella quale candidato del Pd alla presidenza della Repubblica, Forza Italia non ci sta, si spezza l'asse tra Berlusconi e il segretario dem. L'indomani, giorno dell'elezione di Mattarella, Forza Italia non vota il nome indicato dal Pd.
- 4 febbraio 2015: la fine del patto
"Il patto del Nazareno, così come è stato interpretato fino a oggi, noi lo riteniamo rotto". Con queste parole, il consigliere politico di Berlusconi, Giovanni Toti, annuncia alle telecamere la fine dell'accordo con Renzi sulle riforme. La decisione arriva al termine di un ufficio di presidenza "ristretto" convocato da Silvio Berlusconi a Palazzo Grazioli mentre alla Camera in una conferenza stampa Raffaele Fitto chiedeva l'azzeramento totale degli organi di partito alla luce della fallimentare linea del dialogo con il Pd sulle riforme.
- 6 marzo 2015: finiscono i servizi sociali
Ultimo giorno di servizi sociali per Silvio Berlusconi.
- 22 novembre 2017: la prima udienza a Strasburgo
Alle ore 9,15 prende il via l'udienza della Corte europea dei diritti umani di Strasburgo sul ricorso presentato da Silvio Berlusconi contro la decadenza del suo mandato di senatore e la sua incandidabilità e ineleggibilità. La seduta è stata tolta dalla presidente della Corte Angelika Nussberger dopo poco più di due ore dall'inizio. La Corte si è quindi riunita in camera di consiglio. Si attende ancora la sentenza.
- 4 marzo 2018 le politiche senza il Cav candidato
Si svolgono le prime elezioni politiche senza Silvio Berlusconi, incandidabile a causa della legge Severino.
- 11 maggio 2018: la riabilitazione
Arriva la sentenza del Tribunale di sorveglianza di Milano che riabilita il Cavaliere.