Dopo il video, lo scandalo e le polemiche sono arrivate le dimissioni. Il direttore Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni), Francesco Spano, ricevuto nel pomeriggio a Palazzo Chigi dalla Sottosegrataria alla Presidenza del consiglio, Maria Elena Boschi, ha rassegnato le dimissioni dal proprio incarico dopo la messa in onda del servizio de 'Le Iene' che hanno suscitato non poche polemiche.
Il servizio de Le Iene che accusa l'Unar
Il 17 febbraio, durante la trasmissione di Italia Uno, era andato in onda un servizio che accusava l'Unar (Ufficio nazionale antidiscriminazioni) di finanziare un'associazione gay che ospiterebbe nei suoi circoli rapporti sessuali a pagamento. Secondo 'Le Iene', l’Ufficio avrebbe finanziato con soldi pubblici “un’associazione di imprenditori del mercato del sesso gay“, come spiega una fonte anonima e come mostrano le riprese mandate in onda. Durante l'inchiesta giornalistica, il direttore Spano - che secondo la fonte anonima intervistata è socio di questa associazione - si era difeso spiegando che l’Unar concede finanziamenti sulla base di “quello che ci dichiara lo statuto delle associazioni”. Sull'indiscrezione che lo vedeva direttamente coinvolto, non ha però commentato.
"Mi dimetto per rispetto del lavoro dell'Ufficio"
Le dimissioni - si legge nella nota diffusa - vogliono essere un segno di rispetto al ruolo e al lavoro che ha svolto e continua a svolgere l'Unar, istituito con il decreto legislativo 9 luglio 2003, n. 215, in recepimento alla direttiva comunitaria n. 2000/43 CE contro ogni forma di discriminazione". "La Presidenza del Consiglio, per quanto non si ravvisino violazioni della procedura prevista e d'accordo con il dott. Spano, disporrà la sospensione in autotutela del Bando di assegnazione oggetto dell'inchiesta giornalistica, per effettuare le ulteriori opportune verifiche. I relativi fondi, comunque, non sono stati ancora erogati".
Da Fratelli d'Italia a Codacons, tutte le proteste
Tutte le opposizioni avevano chiesto le dimissioni di Spano, a partire da Giorgia Meloni: "Fratelli d’Italia presenterà oggi stesso un’interrogazione urgente al Governo per chiedere la chiusura immediata dell’Unar e le dimissioni del suo direttore Spano", ha scritto su Facebook. "E' vero che Palazzo Chigi finanzia la prostituzione omosessuale? - Si chiede il senatore Maurizio Gasparri in una nota -. Se fossero confermate le notizie di stampa in proposito sarebbe un fatto di una gravità assoluta oltre che di rilevanza penale. Gentiloni chiarisca subito se è vero che attraverso l'Unar, il cosiddetto ufficio della Presidenza del Consiglio contro le discriminazioni, si foraggia per oltre 50mila euro un circolo di Roma che avrebbe tra le sue peculiarità anche la possibilità di ottenere sesso gay a pagamento. Siamo alla follia. Vogliamo le dimissioni di chi è alla guida dell'Unar e la netta presa di distanza del Presidente del Consiglio. Si sta superando il limite della decenza e della tollerabilita'. Gentiloni spieghi subito".
Il Movimento 5 Stelle invece, ha chiesto spiegazioni direttamente al sottosegretario Boschi: “Ha qualcosa da dire su questo? È stata ‘promossa’ a Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega alle pari opportunità. L’avrà visto questo servizio? Il M5s nelle prossime ore depositerà un’interrogazione parlamentare”, ha scritto Alessandro Di Battista su Facebook.
Anche il Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti e alla Procura di Roma, in cui chiede di aprire un’indagine sull’utilizzo dei fondi pubblici da parte dell’Unar. "Difficile immaginare che ‘azioni positive’ di questo genere possano includere, in qualsivoglia misura, attività che includano la prostituzione. Se il servizio delle Iene trovasse rispondenza alla realtà – ha sottolineato Codacons – si solleverebbero dubbi non solo sullo spreco di denaro pubblico ma sull’illecito utilizzo dello stesso, oltre a gettare una luce inquietante su tutta l’azione dell’Unar".