Prato - "Dire che non si fanno le Olimpiadi perché non è possibile sconfiggere la corruzione è un'ammissione di incapacità. Se hai davanti otto anni, se hai un minimo di autorevolezza e credibilità tu i ladri li cacci, se dici no e hai paura ti fermi subito. Se preferisci non metterci la faccia hai sbagliato mestiere". Lo ha detto il premier Matteo Renzi, oggi a Prato per un'iniziativa per il Sì al referendum.
Renzi ha aggiunto: "All'Expò è accaduto che tanti hanno detto bella l'Italia che ce la fa, alle Olimpiadi invece cosa succede?: i soldi li puoi mettere nelle periferie di Roma, se no quei soldi vanno nelle periferie di Parigi e Los Angeles. Mi piange il cuore per i posti di lavoro persi a Roma e per le periferie della Capitale".
Il presidente del Consiglio torna sulla polemica con l'Ue, "Se qualcuno pensa che dopo tre terremoti io faccio una legge di stabilità che non consente di fare ai sindaci gli adeguamenti sismici delle scuole, non ha capito cos'è l'Italia. Se pensa che non rispetti le regole non sanno cos'è l'Italia. Le regole le devono rispettare tutti, anche chi come la Germania ha un surplus commerciale di 90 milioni di euro che non sono stati investiti. E' finita l'era degli espropri in Germania. Le regole le devono rispettare tutti". "E' finita l'epoca degli egoismi, tutti. Se pensano di intimorire me hanno sbagliato persona e se pensano di intimorire l'Italia non sanno cosa sia l'Italia".
Per Renzi, "Senza l'Italia l'Europa perde spessore, perde slancio, perde l'anima. Ci vogliono raccontare che siamo più deboli, che l'Italia è in preda alle fobie - ha aggiunto Renzi - i nostri concittadini avvertono sentimenti di insicurezza, la paura è molto umana. Il problema non si risolve leggendo le statistiche, ma si affronta sapendo vivere l'appartenenza ad un territorio, ad una comunità".
E le regole europee devono servire a sostenere un progetto condiviso: "L'Italia non avrebbe mai accettato di essere compartecipe di un disegno al ribasso, di vivacchiare, non potrà mai accettare l'idea che l'Ue diventi un luogo di burocrazia. Vogliamo un'Europa vera, che non è quella che vediamo oggi". Il bilancio del terremoto segnala anche "Duecentotrettotto persone salvate, ma da presidente del Consiglio vi dico che non basta essere bravi nell'emergenza. Dobbiamo prendere un impegno e non piangere tutte le volte il giorno dopo". (AGI)