Mattarella: serve piu' Europa, ritardi su immigrazione
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Mattarella: serve piu' Europa, ritardi su immigrazione

Mattarella: serve piu' Europa, ritardi su immigrazione

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(AGI) - Londra, 28 mag. - Sara' anche vero che Londra "non e'la tana del lupo ma un Paese amico", ma la visita di SergioMattarella a Londra mostra come in Europa esistano ormai duedifferenti visioni sul futuro dell'Unione, a cominciare daltema degli immigrati. Una e' quella dell'Italia, rappresentataal massimo livello dal Capo dello Stato con una lettura allaLondon school of economics e in incontri ufficiali, che chiedeuna visione "strategica" e "ideale" di maggiore coesione esolidarieta', una e' quella inglese, tiepida verso ogni nuovaintegrazione e occhiuta sul fenomeno dell'immigrazione. Il Presidente della Repubblica giunge in Inghilterra perdue giorni di incontri. Prima la regina Elisabetta II, con cuiha un incontro cordiale, nei suoi appartamenti privati. Poi ilministro degli esteri Philip Hammond, in rappresentanza diDavid Cameron. Infine una lettura alla London school ofeconomics, fucina di premi Nobel dell'economia. Davanti astudiosi e professori, Mattarella ribadisce la sua visionedell'Europa. "Serve coraggio", esorta, lo stesso che ebbero ipadri fondatori dopo la seconda guerra mondiale. Ora le sfideglobali sono diverse ma non meno pressanti, superano letensioni economiche e si colorano di rischi "epocali" come ilfenomeno dell'Isis e l'immigrazione. A questi "cimenti" sarebbe"puerile rispondere "con la fuga, tornando sui propri passi",solo "una maggiore integrazione" puo' far essere i Paesieuropei "all'altezza del compito". Anche sull'immigrazione, Mattarella non si tira indietro eapostrofa la timidezza con cui ha risposto l'Unione: "troppimorti, purtroppo, sono stati necessari per risvegliare lanostra coscienza collettiva!". E nota come le critiche a Marenostrum da parte di molti siano state "del tutto infondate". Anche "Triton, per quanto costituisca una rappresentazioneconcreta dell'impegno comune europeo e' la prova tangibile chele risposte emergenziali non bastano". Serve un intervento indue fasi: da un lato l'accoglienza dei profughi, dall'altrol'aiuto piu' forte ai paesi di partenza tramite la cooperazioneinternazionale e la lotta ai trafficanti. Insomma, anche inquesto campo l'Europa dovrebbe essere "forte e coesa in gradodi parlare - ma soprattutto di agire - con una sola voce". Lasua forza piu' grande, infatti, e' l'esempio di democrazia eliberta' e la democrazia non si puo' "esportare con interventimilitari", servono esempi di solidarieta'. In Libia, adesempio, serve una iniziativa comune, i singoli paesi nonbastano, si deve fare pressione sui paesi limitrofi e su quelliche hanno interessi nell'area per convincere le tre fazioni inlotta ad aderire al tentativo di Bernardino Leon per giungere auna pace. Un altro paradigma e' l'integrazione economica. Molto e'stato fatto per superare la recente crisi. E ora la letturaelastica che e' stata data ai criteri di flessibilita' inpassato, ad esempio per Germania e Francia, potrebbe esseredata per la Grecia, una volta superata l'impasse dellatrattativa con le Istituzioni. "Sono quindi fiducioso che,sulla base di quanto costruito, anche le difficolta' dellaGrecia - che altri Paesi europei hanno attraversato -potrannoessere superate" afferma il Presidente. Ma questa visione, di europeismo convinto, fa dacontraltare alla visione inglese, a cui si sono aggiunti nuovipaesi come la Polonia, facendo intravedere un crinale crucialeper il futuro dell'Unione. Anche ieri la regina Elisabetta II,nel suo discorso alla Camera dei comuni, ha ribadito ilprogetto del governo di un referendum sulla permanenza nellaUe. Progetto che e' stato illustrato da Hammond a Mattarellanel corso di un incontro definito "franco", proprio nellestesse ore in cui Cameron era a colloquio con il premierolandese e con il presidente francese per chiedere una modificadei trattati come condizione per evitare la Brexit. Anche se lostesso ministro degli esteri ha spiegato che "e' intenzione delgoverno continuare a essere un membro impegnato nel futurodella Ue", l'accento sulla integrazione non e' condiviso daDowning street. Che anzi vorrebbe meno impegni da parte diBruxelles su molti capitoli. Anche sull'immigrazione, Hammondha ribadito che la Gran Bretagna si mostra accogliente verso iprofughi, pur con molti limiti, ma considera assai diverso ildiscorso per gli immigrati per motivi economici. "Siamo insiemenella Ue e confidiamo di restare insieme nella Ue" ha spiegatoil Capo dello Stato dopo l'incontro; la franchezza delcolloquio, si spiega, non ha infatti azzerato le speranze,anche perche' non tutti nella city sono cosi' favorevoli a unauscita dalla Ue che non porterebbe troppi vantaggi allacapitale finanziaria. Ma quel che il Capo dello Stato non si stanca di ripeteree' che bisogna alzare lo sguardo oltre le "sterili"contrapposizioni tra una impostazione intergovernativa e unacomunitaria. L'Europa, per l'Italia, insomma, non puo' essere"bloccata" da chi ha scelto e scegliera' una adesione piu'mitigata ne' limitata a una mera area di libero scambio perche'e' "una scelta strategica irreversibile" e anche molto di piu',e' un vero "ideale". (AGI).
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