I militanti del M5s chiedono a Di Maio di fermare il candidato della Regione Sardegna

L'ex sindaco di Assemini (Cagliari) Puddu è risultato il più votato su quattro candidati: "Ma infrange il codice etico, in autunno potrebbe essere condannato per abuso d'ufficio", e i militanti di Sardegna a 5 stelle chiedono l'aiuto di Di Maio e Grillo 

I militanti del M5s chiedono a Di Maio di fermare il candidato della Regione Sardegna
 (Afp)
 Una militante del M5s durante una manifestazione, foto d'archivio 

Gli attivisti del M5S, che si riconoscono nel gruppo Sardegna a 5 Stelle, hanno lanciato una petizione on line sulla piattaforma change.org per annullare la candidatura di Mario Puddu alla presidenza della Regione sarda. L'ex sindaco di Assemini (Cagliari) è risultato il più votato su quattro candidati, nei giorni scorsi, in occasione delle 'regionarie' lanciate sulla piattaforma Rousseau e riservate agli iscritti.

A Puddu sono arrivati 981 voti, contro i 464 raccolti dal docente universitario Luca Piras, i 285 della dirigente regionale Marina Monagheddu e i 74 di Anna Sulis, dipendente dell'Aspal, l'Azienda regionale per le politiche attive del lavoro.

"Noi attivisti del Movimento 5 Stelle siamo indignati davanti alla evidente infrazione del nostro codice etico, da parte del candidato Puddu Mario, che oggi si afferma primo candidato del Movimento cinque stelle Sardegna con l'onere di governatore", sostengono i promotori della petizione, con riferimento a un procedimento giudiziario in cui l'ex sindaco è coinvolto per abuso d'ufficio. A nome di tutti gli attivisti chiediamo fermamente e secondo le regole del nostro statuto di revocare la nomina di candidato alla Regione Sardegna, in quando a ottobre Puddu potrebbe essete condannato".

Il 10 luglio scorso il pm della procura di Cagliari Marco Cocco aveva chiesto per Puddu un anno di reclusione per due incarichi assegnati nella pianta organica del Comune di Assemini. Con l'ex primo cittadino è accusato un suo ex collaboratore, l'avvocato Francesco Murtas, per il quale è stata sollecitata la stessa condanna, che avrebbe affiancato Puddu nelle decisioni sull'organico. Il processo, celebrato a Cagliari con rito abbreviato, è stato rinviato al prossimo 18 ottobre, data in cui potrebbe arrivare la decisione del gup Roberto Cau.

"Chiediamo al nostro Capo Politico Luigi Di Maio di fermare questa azione politica", si legge nella petizione degli attivisti pubblicata tre giorni fa e che ha già raccolto una novantine di firme, "al fine di tutelare lo statuto del Movimento affinché nessuno si senta autorizzato a infrangere le regole. In caso contrario siamo fiduciosi verso il nostro Garante Beppe Grillo".

Per scongiurare attacchi mediatici, infine, i promotori chiedono a Puddu di fare un passo indietro "per il bene e la credibilità del Movimento 5 stelle".



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