Immigrati: il premier contrattacca, "soldi a chi accoglie"
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Immigrati: il premier contrattacca, "soldi a chi accoglie"

Immigrati: il premier contrattacca, "soldi a chi accoglie"

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(AGI) - Garmisch-Partenkirchen, 9 giu. - Altro che penalizzarei sindaci che accolgono i profughi: per i primi cittadinid'Italia il governo ha in cantiere un provvedimento perpremiare, economicamente, quei comuni che accoglieranno imigranti. L'idea e' stata lanciata dal ministro Angelino Alfano esottoscritta dal presidente del consiglio Matteo Renzi:"Dobbiamo dare incoraggiamenti e incentivi anche sul patto distabilita' ai comuni che ci danno una mano. C'e' pienacondivisione con quello che ha detto il ministro Alfano", haspiegato Renzi in conferenza stampa al termine del G7. Il provvedimento deve essere ancora concepito dal punto divista normativo e non finira' nel ddl enti locali. Con ogniprobabilita' occorrera' attendere. Ma quella del premier e'stata una risposta ai governatori di Liguria, Lombardia eVeneto che hanno minacciato tagli ai trasferimenti regionaliper quei comuni che accoglieranno. Difficile che possarealmente accadere senza incappare nella Corte Costituzionale,ma in ogni caso la sola levata di scudi da parte dell'asse delNord rischia di vanificare il lavoro del governo a livelloeuropeo. "Non siamo di fronte ad un fenomeno appcalitico" ha dettoRenzi stigmatizzando coloro che investono le business dellapaura. La cifra dei 24mila profughi da spostare dall'Italia,avanzata nel piano della Commissione, e' giudicata tuttaviae"del tutto inadeguata dal premier". Quella della quota dimigranti, ovvero il numero di profughi da dislocare nei singoliPaesi europei, e' una partita ancora apertissima che il premierintende giocarsi nel consiglio straordinario del 25-26 giugno.Bisogna andare a dire ai partner europei che bisogna fare dipiu'. Non un compito facilissimo quando sono gli stessigovernatori italiani a remare contro la dislocazione degliimmigrati. Una posizione tanto piu' incomprensibile per Renziche ricorda bene come sia stato il ministro Maroni a concepireil piano sull'emergenza immigrati e come quel piano fu firmatoanche dal governatore Veneto, Luca Zaia. Per ora e' il "modello Maroni" a dover essere applicato, mail premier ha gia' pronta l'alternativa. Come lui stesso dice,cambiare non e' questione di giorni, "ma di settimane". Ilprimo paso e' investire nella cooperazione internazionale, unsettore caduto nel dimenticatoio con le ultime amministrazioni:"Sulla cooperazione internazionale l'Italia e' stata, negliultimi anni, la peggiore nel G7. Dobbiamo ricominciare anche dali' per dare una risposta al tema degli immigrati", ha spiegatoRenzi. Non basta gridare "abbattiamo le prefetture", non serve"affondate die barconi". E anche la risoluzione dell'Onurischia di sortire l'effetto del pannicello caldo: "Larisoluzione Onu e' utile, ma non e' con essa che si risolve ilproblema". Il premier vuole percio' in impegno diplomaticoforte in Libia. Intanto per costringere le fazioni in campo adialogare, formare un governo e con esso affrontare laquestione dei mercanti di esseri umani. Fatto questo, investirenella cooperazione con i Paesi africani. E per "dare il buonesempio", Renzi e' pronto a recarsi in vista ufficiale nelCorno d'Africa, ad Addis Abeba, a meta' luglio. (AGI).
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