"Ho visto un'aula con una brezza diversa. Se ne stanno rendendo conto adesso. Non riescono a capire... Vedere queste facce bianche che guardavano 300 persone mai viste". E' la tardissima serata di ieri, Beppe Grillo torna al suo albergo romano e le telecamere di Repubblica.it sono tra quelle che attendono il ritorno del 'garante' M5s dal suo spettacolo teatrale.
"È entrato un po' di sentimento, l'emotivita'" nei Palazzi della politica, ragiona a caldo Grillo che racconta: "Mi chiama gente che piange dalla gioia. Quando mai hai visto in Parlamento gente che piange? C'e' un mondo diverso".
Grillo tiene a correggere le coordinate ideali che gli osservatori assegnano al Movimento: "Non siamo contro il sistema, è il sistema che è finito da solo. Noi abbiamo dato solo una piccola spinta", spiega.
Per il futuro, guarda avanti. Molto avanti. "Adesso c'è da fare un progetto di 30, 40, 50 anni", spiega vagheggiando il cambiamento dell'assetto urbano del Paese. "Di post-politica, di post-cronaca - taglia corto davanti alle domande dei cronisti - non me ne occupo io ma dei ragazzi straordinari. Cercate di capire la pressione che ha dovuto subire Luigi Di Maio in questi anni e ne è venuto fuori da grandissimo politico".