La bandiera Ue, con la scritta 'Siamo europei' dal manifesto di Carlo Calenda, sormontata dal logo classico del Pd. In mezzo, defilato sulla destra, la scritta Pse in campo rosso. E' stato svelato dal 'padrone di casa', Nicola Zingaretti, e dall'ex-ministro dello Sviluppo economico, nella terrazza della sede Pd del Nazareno, il simbolo della lista unitaria per le Europee.
Una lista che, come ha spiegato il presidente Dem, Paolo Gentiloni, anch'egli presente per l'occasione, "è ancora aperta", tanto a sinistra quanto al centro. Come ha tenuto a sottolineare il segretario Zingaretti (che poi è intervenuto al congresso del Partito Socialista), però, il completamento più significativo alla formazione per le Europee è atteso dall'esito della trattativa con Articolo 1-Mdp, che pare a buon punto: "È aperto un confronto che nelle prossime settimane io mi auguro - ha detto Zingaretti - nelle forme che ci siamo detti, porti alla possibilità, in qualche modo, di un coinvolgimento, perché la sfida di questo logo è proprio quella di fare incontrare delle diversità. E' stato un tema molto discusso ma io confido che si possano ottenere dei buoni risultati". Una trattativa che la conferma della presenza del simbolo dei socialisti europei dovrebbe facilitare.
Zingaretti ha spiegato che la lista unitaria "è la nostra sfida per vincere le elezioni europee, un'offerta di unità, uno strumento al servizio del cambiamento e della necessità di unirsi per fermare una pericolosa deriva nazionalista in questo Paese". Tra le parole declinate per dare il senso della piattaforma politico-programmatica della lista, oltre alla citata unità, ai primi posti Zingaretti ha messo lavoro e sostenibilità, senza rinunciare a una polemica col governo giallo-verde.
"Creare lavoro, creare lavoro, creare lavoro - ha ripetuto il segretario - i dati economici del nostro paese sono drammatici. Penso in particolare a chi governa, al ministro Salvini ma non solo. Non date la armi alle persone, dategli il lavoro, se siete capaci".
Sul fronte della nuova economia e della sostenibilità, Zingaretti ha parlato di un "green new deal" e ha voluto dedicare l'impegno che ha portato alla realizzazione della lista unitaria "alle ragazze e ai ragazzi". Un pensiero è andato anche alle donne che, a Verona, stanno manifestando contro il congresso sulla famiglia a cui stanno partecipando anche esponenti del governo, "per non tornare indietro".
Dopo Zingaretti, ha preso la parola Calenda, altro contraente del patto, che ha insistito sul rischio che corre l'Italia nell'essere "il primo grande Paese fondatore a uscire dall'Europa e dall'Occidente. Noi non vogliamo che esca dalla serie A. Io sarò capolista nel Nordest, ma serve una grande mobilitazione". Per quanto riguarda le candidature, Zingaretti ha anche confermato la presenza dell'ex-sindaco di Milano Giuliano Pisapia come capolista nel Nordest. "E' un bel simbolo - ha chiosato Paolo Gentiloni - rappresenta il massimo di unità possibile che siamo stati capaci di realizzare. La lista è aperta a sinistra, ma anche al centro, alle culture liberali e ambientaliste".