M5s muore dove è nato: in Emilia Romagna, dice Pizzarotti

Per l'ex sindaco pentastellato di Parma, espulso dal Movimento, il votio regionale è “in colpo mortale" "Ormai non hanno più nulla da dire”

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Foto:Armando Dadi / AGF 
Federico Pizzarotti (AGF) 

"Il Movimento è nato in Emilia-Romagna nel 2007 e qui riceve oggi un colpo mortale”. È senza appello il giudizio del sindaco di Parma Federico Pizzarotti, dissidente della prima ora ed escluso quasi subito dal Movimento, in un’intervista a la Repubblica.

Ma secondo Pizzarotti “Chi vive qui questa cosa la sentiva”. Ad avviso del sindaco, “il Movimento ha fatto fatica a trovare i candidati, ha fatto una campagna elettorale inesistente, soprattutto non aveva più niente da dire. Nessun tema da portare avanti, nessuno slogan da proporre”. E il motivo, secondo il primo cittadino di Parma, è che i 5 Stelle “sono stati al governo con tutto e il contrario di tutto. Senza combinare niente”.

Ad esempio? “Il reddito di cittadinanza non è servito a far aumentare i posti di lavoro, come avevano promesso. Vede, aver annunciato di aver abolito la povertà dimostra come non abbiano il senso della misura e il senso delle istituzioni”, risponde Pizzarotti. E se nel 2010 nel Movimento “c’erano una carica e un entusiasmo magnifici, ma non è che non ci fossero già le beghe”, oggi la differenza risiede nel fatto che “i parlamentari non hanno nessuna intenzione di andare a casa”. “Cercheranno in ogni modo di restare attaccati a questo governo – conclude drastico il sindaco – e intanto elaborare una strategia di sopravvivenza. Perché se andassero al voto politico adesso, scomparirebbero”.



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